Ciclista morì travolto da un automobilista drogato: Corte d’Appello dispone consulenza sull’incidente

Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Corte di Cassazione ha riqualificato il reato di omicidio volontario in colposo, aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti.

La Corte di Assise di Appello dispone una perizia per far luce sulla morte di Franco Amati, il pasticciere 67enne travolto in bici da un automobilista drogato.
È quanto stabilito nella prima udienza del processo bis presso il tribunale di Taranto.

La Corte ha affidato una consulenza tecnica all’ingegnere Antonio Vernaleone (il conferimento dell’incarico avverrà il 5 marzo prossimo), per stabilire con esattezza la dinamica del sinistro stradale. E soprattuto il punto d’urto sulla carreggiata e quale fosse la visuale consentita ai veicoli procedenti nei due sensi di marcia. Ed infine, la velocità del veicolo condotto dall’imputato al momento dell’impatto. Inoltre, la Corte si riserva di provvedere, all’esito della consulenza, ad un nuovo ascolto del testimone Ugo Romano, l’altro ciclista, amico di Mesciu Franco, scampato alla tragedia.
L’avvocato Marco Pezzuto, difensore di Andrea Taurino, 36enne di Trepuzzi, ha nominato come consulente tecnico l’inventore Sergio Carati.
I familiari della vittima, Franco Amati, sono assistiti dagli avvocati Diego De Cillis e Gaetano Stea.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Corte di Cassazione ha riqualificato il reato di omicidio volontario in colposo, aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti.
Gli “ermellini” hanno così annullato con rinvio la sentenza di secondo grado, con cui Andrea Taurino, 36enne di Trepuzzi era stato condannato a 20 anni di reclusione, con l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi. Inoltre, la Corte di Appello confermò i risarcimenti verso le parti civili stabiliti in primo grado.
In primo grado, Andrea Taurino venne condannato all’ergastolo dal gup Vincenzo Brancato, al termine del rito abbreviato.

I fatti

Nel primo pomeriggio del 22 gennaio 2016, Franco Amati, pasticciere con la passione per il ciclismo, stava percorrendo in sella alla bicicletta, una stradina secondaria che da Casalabate conduce alla vicina Squinzano, non lontano da Torre Rinalda, quando venne travolto da un auto.
Il giovane al volante della sua Fiat 500, travolse anche Ugo Romano, l’altro ciclista, amico di Mesciu Franco. Infatti, Taurino venne condannato anche per tentato omicidio, lesioni personali aggravate e omissione di soccorso.

Il 36enne trepuzzino ha sempre negato di aver litigato con i due ciclisti e soprattutto di essersi scagliato volontariamente contro di loro, buttandoli giù come se fossero birilli. Invece, il ciclista sopravvissuto ha sempre sostenuto «Ci è venuto addosso di proposito», ricordando quei drammatici momenti in cui ha visto morire l’amico.