Due imputati finiscono sotto processo in "ordinario"ed un altro sarà giudicato con il rito abbreviato, per contraffazione di capi d'abbigliamento per intimo.
È l'esito dell'udienza preliminare celebratasi questa mattina dinanzi al gup Giovanni Gallo. Il giudice ha rinviato a giudizio gli imprenditori Antonio De Giovanni, 51 anni di Corsano e Luigi Preite anch'egli 51enne, ma di Casarano che saranno processati a partire dal 23 giugno, dinanzi al giudice monocratico Silvia Minerva.
Il giudice ha rigettato l'istanza di abbreviato condizionato, avanzata dagli avvocati Luigi Rella, Massimo Vasquez e Pasquale Scorrano. Accolta invece, la richiesta di abbreviato per Antonio Baldari, 61 anni, tipografo di Sannicola assistito dall’avvocato Massimiliano Petrachi, che dovrà presentarsi innanzi al gup, il 20 aprile. I tre imputati rispondono, a vario titolo e in diversa misura dei reati di contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, secondo quanto sostenuto dal pubblico ministero Maria Vallefuoco.
Gli imputati vennero arrestati in flagranza di reato, il 17 novembre scorso e poi ristretti ai domiciliari, dopo una serie di verifiche ad aziende operanti nel settore del tessile. I militari della compagnia di Gallipoli e della tenenza di Casarano sorpresero uno degli arrestati, mentre scaricava dalla propria macchina, una scatola contenente i capi contraffatti con le etichette false, di famose marche, tra cui Pompea, Navigare e Sergio Tacchini.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate due aziende (una a Taurisano e una ad Alessano) in cui si producevano calze con marchi contraffatti. Ingente il materiale sottoposto a sequestro: macchinari, etichette di due note aziende produttrici di calze e prodotti per il confezionamento.
