Avrebbe adescato in chat una ragazzina, convincendola a spogliarsi e a compiere atti sessuali in webcam. Un 65enne di Tivoli (Provincia di Roma) E.P. è stato condannato a 8 anni e 6 mesi, con l'accusa di produzione di materiale pedopornografico.
La sentenza è stata emessa dalla Seconda Sezione Collegiale (Presidente Francesca Mariano, a latere Sergio Tosi ed Alessandra Sermarini). I giudici hanno disposto a carico dell'imputato, il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro a favore della vittima all'epoca dei fatti 14 enne; la somma di 25 mila euro, invece, per ciascuno dei genitori. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva. E.P. è difeso dall'avvocato Michele Reale. Il legale ne aveva chiesto l'assoluzione ritenendo che non ci sia la prova dell'identità del molestatore e dello scambio di materiale pornografico.
A dare il via alle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Stefania Mininni e condotte dagli uomini del Comando Polposta di Lecce e Roma, la denuncia dei genitori della ragazza. La 14enne si chiudeva spesso in camera, passando molte ore davanti allo schermo del computer e ciò li avrebbe insospettiti e preoccupati.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, E.P. si sarebbe spacciato per coetaneo della 14enne. L'avrebbe poi convinta a spogliarsi e a masturbarsi dinanzi alla webcam. Dunque, il 65enne di Tivoli utilizzava un falso profili sui social network Messenger e Skype. Gli incontri virtuali si sarebbero protratti fino a luglio del 2012.
In seguito, attraverso un decreto di sequestro firmato dal pubblico ministero Mininni, i militari hanno apposto i sigilli ai computer della ragazzina e del suo molestatore.
