Danno fuoco ad una barca sul lungomare di Porto Cesareo. Deferiti due copertinesi

I due sono stati altresì denunciati per aver pescato circa 4000 ricci. La scoperta ad opera dei Carabinieri della stazione del comune jonico in collaborazione con i militari dell’Ufficio Marittimo.

I militari dell’Arma della Stazione di Porto Cesareo, in collaborazione con i colleghi dell’Ufficio Locale Marittimo di Porto Cesareo, nella giornata di ieri, hanno deferito  in stato di libertà di due copertinesi, entrambi 35enni, di cui uno censurato, per il reato di danneggiamento, tutto ciò  a seguito di incendio ai danni di una piccola imbarcazione.

Il giorno prima intorno ore 10.00, infatti, nello specchio d’acqua antistante il tratto principale del lungomare di Porto Cesareo, ignoti avevano hanno il fuoco, utilizzando la benzina all’imbarcazione di un pescatore del comune della cittadina in riva allo Jonio.

Qui, però, è sorta una piccola complicazione. Non essendo lo specchio d’acqua ripreso da nessuna telecamera, i militari hanno dovuto analizzare i sistemi di videosorveglianza posti lungo le possibili strade percorse dai malviventi per accedere al luogo del delitto.

A seguito delle analisi delle immagini ai Carabinieri è risultata sospetta soprattutto un’autovettura: una Stilo, di cui era impossibile leggerne la targa, ma che presentava alcuni dettagli peculiari, come i cerchi in lega e una serie di ammaccature vistose sul fianco della carrozzeria.

Dalla descrizione dell’auto si è riusciti a capire chi potesse essere l’autore.

Messo alle strette il proprietario della Stilo ha confessato, alla presenza dell’avvocato.

Insieme ad un amico hanno incendiato la barca poiché nelle prime ore del mattino hanno avuto un litigio, in mare, con il proprietario del natante.

I due sono stati infastiditi dalle manovre della barca mentre stavano pescando, di frodo, alcuni ricci.

4000, infatti, sono stati i ricci sequestrati ai due incendiari a seguito di perquisizione domiciliare e che erano custoditi nel garage.



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