Nel pomeriggio di ieri, grazie a una tempestiva segnalazione di un cittadino, che aveva avvistato una colonna di fumo in fase di espansione, la Centrale Operativa dell’ Arma dei Carabinieri ha allertato le pattuglie della Stazione di Poggiardo e del Nucleo Forestale di Otranto.
Queste, prontamente intervenute sul posto, in contrada “Lampitedde” in agro di Santa Cesarea Terme, hanno constatato che l’incendio aveva già percorso circa due ettari di terreni incolti, seminativi e uliveti.
Indagini immediate svolte dai Forestali hanno permesso di risalire al responsabile, ancora in zona, che aveva dato fuoco alla vegetazione spontanea secca a ridosso di un muretto a secco e poi, con favore di vento, il focolaio aveva invaso i terreni retrostanti, con il rischio di ulteriore propagazione.
I Carabinieri hanno quindi proceduto a deferire l’uomo, un 51enne, alla Procura della Repubblica di Lecce, in stato di libertà, contestandogli il reato di incendio colposo, di cui all’ art. 423, comma 2, del Codice Penale, per cui è prevista la pena della reclusione da 3 a 7 anni.

Le fiamme, invece, sono state domate grazie all’ intervento delle squadre della protezione civile e dei Vigili del Fuoco.
I Carabinieri Forestali, dal 15 giugno scorso, data di attivazione del periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, come stabilito dalla Regione Puglia, hanno intensificato ed organizzato i servizi di pattuglia con finalità di prevenzione e di repressione dei reati.
Particolare attenzione è rivolta alle aree più sensibili, come per l’ appunto quella di Santa Cesarea Terme, le cui estensioni a pineta e macchia mediterranea sono state ripetutamente martoriate negli scorsi anni, da ultimo nello scorso ottobre, quando, pur a stagione terminata, le condizioni di prolungata siccità hanno favorito pericolosi roghi nei pressi dell’abitato, con pericolo per la vegetazione e le stesse abitazioni.
