Truffano un farmacista per l’acquisto di mascherine, denunciati 65enne di Marcianise e 55enne cittadino cinese  

I due sono stati denunciati in concorso tra loro a opera degli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce. Il 55enne era già noto per una truffa nel 2019.

Tutto ha inizio nel mese di marzo scorso, in piena emergenza da Sars Covid 19, quando, un farmacista della provincia di Lecce ha provato ad acquistare su internet mascherine FFP3 per alcuni suoi clienti oncologici e immunodepressi, prima registrandosi sul sito internet specializzato pharmamedical.eu, creato ad hoc e chiuso dopo pochi giorni e poi contattando il referente dello stesso portale su una utenza telefonica, che gli dava la disponibilità immediata della merce a prezzo di mercato, invitandolo a eseguire un bonifico immediato per la somma di  485,00 euro su un Iban che poi si è verificato essere collegato a una carta ricaricabile.

Una volta saldate le mascherine però il farmacista si è accorto che il beneficiario del pagamento era persona diversa da quella con cui aveva intrattenuto la trattativa e, cercando di ottenere spiegazioni, si è reso conto di non potere più contattare telefonicamente il presunto venditore perché, nel frattempo, aveva bloccato la sua utenza.

Le indagini successive condotte dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, hanno consentito di accertare che il sito e il numero telefonico utilizzati per la finta vendita erano stati creati, come detto in precedenza, appositamente per truffare i clienti come i titolari di farmacie e parafarmacie che in quel periodo cercavano in tutti i modi di approvvigionarsi di dispositivi di protezione individuale, in quanto il mercato, come si può ricordare era carente.

In seguito a ulteriori e laboriosi accertamenti si è riusciti anche a accertare che gli autori della truffa in concorso tra loro sono stati un uomo di Marcianise di 65 anni incensurato e un cittadino cinese di 55enne non residente stabilmente sul territorio nazionale, ma che compie ingressi periodici sul territorio, con un precedente specifico commesso in provincia di Pescara alla fine del 2019.

Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.



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