Detenzione armi, c’è tempo fino al 4 maggio 2015 per mettersi in regola

Il prossimo 4 maggio è diventato il termine ultimo per la presentazione del certificato medico da parte di coloro che siano meri detentori di un’arma, sempre che non abbiano prodotto detta certificazione negli ultimi sei anni.

Arriva ancora un importante annuncio, da parte della Polizia di Lecce, che mette in guardia tutti i possessori di armi a regolare la propria posizione. Nel comunicato si legge: “Si richiama, ancora una volta, l’attenzione di tutti i cittadini, possessori di armi, a verificare la regolarità della loro detenzione, per non incorrere in mancanze che la legge qualifica come reato, quali l’omessa comunicazione entro le 72 ore e l’omessa denuncia del cambio del luogo di destinazione”.

Negli ultimi giorni, inoltre, si segnala l’ulteriore obbligo introdotto dal legislatore che, apportando modifiche al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza R.D. 773/1931, ha aggiunto con il D.Lg.vo 104/2010, un comma all’art. 38 del T.U.L.P.S., in cui viene stabilito, tra l’altro, che “Chiunque detiene armi….., senza essere in possesso di alcuna licenza di porto d’armi, deve presentare ogni sei anni  la certificazione medica di cui all’art. 35 T.U.L.P.S., comma 7. La mancata presentazione del certificato medico autorizza il Prefetto a vietare la detenzione delle armi denunciate, ai sensi dell’ art.39……”.

Direttamente collegata a questo obbligo è la data del 4 maggio 2015 che è diventato il termine ultimo per la presentazione del certificato medico da parte di coloro che siano meri detentori di un’arma, sempre che non abbiano prodotto detta certificazione negli ultimi sei anni. Non dovranno, quindi, attenersi a detta scadenza sia i cittadini titolari di porto d’armi in corso di validità, sia coloro che abbiano ottenuto il nulla osta alla mera detenzione negli ultimi sei anni.

La certificazione medica in argomento deve essere presentata agli Uffici di Polizia competenti per territorio –Questura, Commissariati e Stazioni Carabinieri. Per coloro che non dovessero ottemperare a quanto imposto dalla nuova normativa scatterà in automatico la diffida e, qualora quest’ultima non sortisse effetto, verrà avanzata proposta di divieto di detenzione delle armi  alla competente autorità.



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