Le proprietà sono riconducibili ad un uomo condannato precedentemente per vari reati. Tra i beni confiscati una villa, alcuni terreni e due autovetture di grossa cilindrata.
La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha proceduto alla confisca di beni mobili e immobili, riconducibili a Francesco Russo, 60enne di Nardò, già condannato per tentata estorsione, rapina, sequestro di persona e porto illegale di armi da fuoco.
Tra le vicende giudiziarie che lo vedono protagonista c’è quella nella quale, il 22 novembre 2010, per Francesco Russo, sono scattate le manette nell’ambito dell’operazione “Canasta, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare. Dalle indagini, infatti, è emerso che l’uomo ha posto in atto una serie di operazioni delittuose volte ad indirizzare le vendite in favore di soggetti predeterminati, a volte favorendo anche debitori esecutati nel rientrare nel possesso dei beni, ad un prezzo inferiore a quello del pignoramento.
Il provvedimento di confisca, eseguito dalla Direzione Operativa, è stato emesso dal Tribunale di Lecce (II Sezione Penale) a seguito della proposta della misura patrimoniale avanzata dal Direttore della Dia, a conclusione di una serie di indagini che hanno consentito di accertare una grossa sproporzione tra i rediti dichiarati da Russo e il patrimoni a lui riconducibile e intestato a parenti stretti.
La confisca odierna fa seguito al provvedimento di sequestro emesso dallo stesso Tribunale ed eseguito dalla Direzione Antimafia il 10 aprile dello scorso anno. L’ammontare dei beni confiscati, ubicati tutti a Nardo, ha un valore di 650mila euro, e si tratta di: una villa di 540 mq; un locale commerciale; sette terreni dell’estensione totale di 50 are; quattro conti corrente bancari e due autovetture di grossa cilindrata.
