Doppio sbarco nella notte, arrestati due scafisti albanesi

Nel corso di una delle quotidiane missioni di pattugliamento notturno del Canale d’Otranto sono stati identificati settantatre migranti in un doppio sbarco tra il Ciolo e Santa Maria di Leuca. Ora si trovano tutti al Don Tonino Bello di Otranto

Un doppio sbarco nella notte, settantatre migranti in tutto e due scafisti albanesi arrestati. È questo il bilancio dell’ennesimo episodio che vede protagoniste le coste salentine come scenario d’approdo di decine e decine di extracomunitari che cercano fortuna nel nostro territorio.

Nel corso di una delle quotidiane missioni di pattugliamento notturno del Canale d’Otranto per il controllo dei flussi migratori clandestini e degli altri traffici illeciti, infatti, le unità aeronavali del Reparto Operativo Aeronavale di Bari competente per la sorveglianza delle coste pugliesi e del Gruppo Aeronavale di Taranto, che svolge le funzioni di Centro di Coordinamento Locale Frontex per l’operazione “Triton 2015”, hanno intercettato, poco prima dell’alba di oggi, un potente gommone che si dirigeva verso le coste leccesi, in località Ciolo nel comune di Gagliano del Capo. Il mezzo, che viaggiava a luci spente, ha attirato l’attenzione delle unità delle Fiamme Gialle poiché sembrava tenesse un comportamento tipico degli scafi adibiti al traffico di migranti.

Identificata, quindi, nel tratto di costa adriatica a Nord di Leuca la probabile zona di sbarco del gommone, le motovedette della Guardia di Finanza sono state concentrate su quell’area e supportate dall’intervento di un elicottero e di pattuglie a terra. Complesse e delicate si sono rivelate le operazioni di cattura del mezzo in mare visto che particolare attenzione è stata posta dai finanzieri per poter da un lato salvaguardare l’incolumità dei migranti imbarcati e dall’altro chiudere ogni possibilità di fuga al gommone.

Lo scafo catturato, un gommone di 10 metri, con due potenti motori fuori bordo, è stato trasferito presso gli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Otranto, scortato da motovedette e sottoposto a sequestro e gli scafisti, A. Z. 42enne e A. X. 28enne, entrambi albanesi di Valona, tratti in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Anche i 37 migranti, tutti presumibilmente curdi e siriani, tra cui 5 donne e un minore, inizialmente presi a bordo di un guardacoste delle fiamme gialle, sono stati condotti presso gli ormeggi del reparto navale della Guardia di Finanza, per poi essere trasferiti, per le procedure di rito e per i necessari approfondimenti sulla posizione dei singoli, presso il centro di temporanea assistenza “Don Tonino Bello” di Otranto.

Sempre poco prima dell’alba, a Santa Maria di Leuca, grazie alla segnalazione di alcuni pescatori, pattuglie di finanzieri dei reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Lecce e dal R.O.AN di Bari hanno rintracciato altri 36 migranti, di cui 20 donne, 15 uomini e un minore, tutti di nazionalità somala, alcuni dei quali hanno affermato di essere stati trasportati via mare da un potente gommone che aveva subito ripreso il largo. Sono stati indirizzati, poi, sul tratto di mare tra Leuca e Corfù altre unità aeronavali presenti in attività di pattugliamento in area che hanno individuato il grosso gommone che prima aveva trasportato i migranti.

Le elevatissime prestazioni e l’enorme vantaggio acquisito dal gommone e l’ormai vicino limite delle acque territoriali greche hanno impedito ai mezzi della Guardia di Finanza di procedere alla cattura del natante in fuga. Sono state, comunque, informate le autorità greche, nell’ambito delle procedure di cooperazione internazionali previste. Anche il secondo gruppo di migranti è stato condotto, per le procedure di rito e l’assistenza del caso, presso il centro di temporanea assistenza “Don Tonino Bello” di Otranto.



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