Eradicazione degli ulivi infetti a Oria: il Tar di Lecce dichiara la propria ‘incompetenza territoriale’

Il Tar di Lecce, sull’impugnazione degli avvocati Guido e Giovanni Pesce degli atti che portarono al contrassegno indelebile di numerosi alberi di ulivo ‘malati’, ha stabilito, pur contestando l’iniziativa, che sia il Tar del Lazio a decidere sull’eradicazione.

Un verdetto atteso dall'intera comunità salentina che serve a far luce, sulle operazioni di eradicazione degli alberi di ulivo, affetti dal virus "Xylella Fastidiosa", previste dal "Piano Silletti".

Il Tar di Lecce, presidente Antonio Cavallari, difatti, dopo la lunga camera di consiglio del pomeriggio di ieri, tenutasi nella sede di piazza Sant'Oronzo, ha dichiarato la propria "incompetenza territoriale" in merito alla richiesta di sospensiva avanzata dai ricorrenti, gli avvocati Giovanni e Guido Pesce, indicando nel Tar del Lazio, la sede idonea per discuterne. Essi avevano presentato, attraverso l'avv. Francesco Baldassarre, un ricorso cautelare che era stato accolto dal Tar, in data 27 marzo; furono così bloccate le prime eradicazioni, previste ad Oria, nel brindisino, su di un terreno di loro proprietà. Il loro legale aveva impugnato tutti gli atti del commissario straordinario, Giuseppe Silletti, tra cui comparivano i verbali di accertamento e le ordinanze.

Ricordiamo che sulla competenza territoriale delle questioni relative al piano del governo anti-xylella, si era già discusso nel corso della prima parte dell'udienza di ieri. L'Avvocatura dello Stato, in rappresentanza dello stesso commissario delegato Stilletti e la difesa della Regione avevano sollevato la questione dell'incompetenza territoriale del Tar di Lecce, sostenendo che la sede idonea per decidere "nel merito" fosse quella del Lazio, in virtù dell'articolo 135 del Codice di Procedura Amministrativa, riguardante "le controversie aventi ad oggetto le ordinanze e i provvedimenti commissariali adottati in tutte le situazioni di emergenza". La Regione Puglia, aveva anche indicato, in alternativa ad esso, il Tar di Bari (ovvero del capoluogo di Regione), in base ad una determina dirigenziale del Servizio Agricoltura della Regione Puglia.

Il Tar di Lecce ha comunque sottolineato come l'iniziativa di "marcare in maniera indelebile" gli alberi di ulivo "malati", che in previsione delle operazioni di eradicazione, furono contrassegnati da una lettera X, "ha inciso la posizione giuridica dei ricorrenti".

I ricorrenti, gli avvocati Giovanni e Guido Pesce, hanno comunque espresso una certa soddisfazione, poiché ritengono che l'ordinanza del Tar di Lecce fa "chiarezza su alcuni aspetti fondamentali della vicenda, che vanno nella direzione da loro auspicata"

Intanto, va avanti il piano anti-xylella, come ribadito dal ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, nella conferenza stampa tenutasi due giorni fa a Bari, presso la sede sede del Corpo Forestale dello Stato. Il ministro ha lanciato la “settimana dell'aratura pugliese” e ha anche precisato che sta lavorando per far approvare una modifica al decreto, per consentire il riconoscimento dello stato di calamità.   

Sul fronte opposto, invece, continua l'inchiesta della Procura di Lecce, per accertare cause e responsabilità sulla diffusione della Xylella. Il sostituto procuratore, Elsa Valeria Mignone ha aperto un fascicolo contro ignoti per diffusione di malattia delle piante, in base a quanto espresso dall'articolo 501 del codice penale. Inoltre, il magistrato, ha organizzato in questi mesi, diverse riunioni presso il proprio ufficio, a una delle quali ha partecipato anche il Commisario  Stilletti.

Le indagini mirano a capire se effettivamente sia stato fatto tutto il necessario per evitare la terribile epidemia di ulivi, che dopo essere stata circoscritta ad una sola zona geografica (l'area gallipolina) si è poi diffusa in tutto il Salento.

di Angelo Centonze
 



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