Evade dopo la sentenza di condanna, ma viene arrestata poche ore dopo. Fine della fuga per la Piccinonno

È durata meno di 24 ore la fuga della 33enne condannata a 16 anni per aver derubato e ucciso Salvatore Maggi. La donna era evasa ieri dalla casa di cura in cui si trovava ristretta ai domiciliari. L’arrestoa opera dei Carabinieri a Specchia.

Ci è ricascata Valentina Piccinonno, la 34enne di Lecce balzata più volte agli onori della cronaca locale. Sul capo della donna pesa come un macigno la condanna a 16 anni di carcere in abbreviato con l’accusa di omicidio volontario a scopo di rapina. Sarebbe stata lei, secondo i giudici, ad ammazzare ‘con un colpo fatale alla testa’ Salvatore Maggi, il 73enne gestore di una sala giochi trovato senza vita in una stradina delle campagne alla periferia di Monteroni.
  
Nella notte nuovi guai si sono aggiunti al già lungo curriculum criminale. La donna si è allontanata dalla casa di cura di Turi, dove si trovava agli arresti domiciliari, ma la fuga è durata soltanto poche ore.
  
La 34enne, infatti, è stata fermata in un distributore di carburanti alle porte di Specchia, a bordo dell’auto di un egiziano che l’aveva accompagnata nel Capo di Leuca. Era diretta, secondo indiscrezioni, a casa di un’amica quando è stata fermata dai carabinieri della locale stazione per un controllo di routine. Sapeva di essere ricercata, ma ha provato a farla franca, fornendo false generalità, ma l’atteggiamento confuso rafforzato dalle informazioni poco convincenti del suo accompagnatore hanno spinto gli uomini in divisa a vederci chiaro. I sospetti sono diventati certezze poco dopo, quando i due sono stati accompagnati in Caserma per ulteriori accertamenti. Varcata la soglia è ‘crollata’ e ha rivelato ai carabinieri la sua identità, sapendo che se non l’avesse fatto da sola ci avrebbero pensato le foto segnaletiche. Per la Piccinonno, come disposto dal Pubblico Ministero Paola Guglielmi, si sono aperte di nuovo le porte del Carcere di Lecce con l’accusa di evasione. Come se non bastasse, è stata denunciata per false attestazioni o dichiarazioni sulla propria identità a pubblico ufficiale. L’uomo che era con lei, invece, è finito nei guai per favoreggiamento.
  
Nelle prossime ore, dovrà comparire davanti al Gip, Alcide Maritati per l'udienza di convalida.
  
Non è la prima volta, come detto. Doveva trovarsi ai domiciliari quando fu accusata dell’omicidio di Maggi. Fu pizzicata, invece, al volante della Fiat Panda dell’anziano. Accanto una busta contenente gli indumenti sporchi di sangue, il portafoglio e alcuni effetti personali della vittima. Stessa cosa quando fu trovata mentre passeggiava tranquillamente nella zona 167 del capoluogo salentino.



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