“Final Blow” su mafia, droga ed estorsioni. La maggior parte degli imputati a processo in abbreviato

Il lavoro investigativo ha permesso di accertare la consolidata egemonia del Clan Pepe su Lecce e altri comuni salentini.

È proseguita in mattinata, presso l’aula bunker di “Borgo San Nicola”, l’udienza preliminare relativa alla maxi inchiesta “Final Blow”, che ha portato a numerosi arresti di elementi dei clan leccesi Pepe e Briganti, ma che ha riguardato anche aree del Nord Salento e di Nardò e Galatone.

La maggior parte degli imputati ha chiesto il rito abbreviato. Nello specifico, si tratta di: Marco Balloi, 40 anni, di Surbo; Daniele Balloi; 38 anni di Melendugno; Pasquale Briganti, inteso Maurizio, 51 anni, di Lecce; Salvatore Bruno, 54 anni, di Lizzanello, detto Bambinone; Debora Buscicchio, 30 anni, di Lecce; Riccardo Buscicchio, 49 anni, di Lecce; Andrea Cafiero, 29 anni, di Lecce; Cristian Calosso, detto Gufo, 34 anni, di Lecce; Stefano Castrignanò, 33 anni, di Lecce; Salvatore Cicoria, 51 anni di Carovigno; Cengs De Paola, 45 anni, di Acquarica Del Capo; Santo Gagliardi, 55 anni, leccese (non è più latitante ed è stato rintracciato in queste ore a Barcellona); Antonio Giannone, 46 anni di Vernole; Leandro Greco, 41 anni, di Lecce; Maurizio Greco, 54 anni di Lecce; Rita Greco, 78 anni, di Lecce. E ancora, Vincenzo Luigi Lanzillotto, 30 anni, di Galatone; Luigi Lazzari, 45 anni, di Cavallino; Gianni Lementini, 38 anni di San Pietro Vernotico; Francesco Leo, 35 anni, di Caprarica di Lecce; Antonio Leo, 33 anni, di Caprarica; Michele Lodeserto, 51 anni, di Lecce; Luca Longo, 46 anni di Lecce; Vito Manzari, 61 anni, di Lecce; Antimo Marzano, 36 anni di Nardò; Graziano Mazzarelli, 29 anni, di Lecce; Luciano Mazzei, 32 anni, di Calimera; Mario Miccoli, 50 anni di Lecce; Vincenzo Modesto, 30 anni, di Squinzano; Daniele Monaco, 34 anni, di Lecce; Stefano Monaco, 30 anni, di Lecce; Sebastiano Montefusco, 47enne, di Galatone.
E poi, Gianluca Negro, 35 anni, di Surbo; Giovanbattista Nobile, 35 anni, di Lecce; Francesco Panese, 25 anni, di Calimera; Roberto Patera, 42 anni, di Galatone; Antonio Pepe, 59 anni, di Lecce; Ruggero Perrotta, 45 anni, di Melendugno; Nadia Pispero, 50 anni di Tricase; Emanuele Portulano, 21 anni di Lecce; Shkelzen Pronjaj, 35 anni, albanese, residente a Lizzanello; Marco Ramundo, 31 anni di Leverano; Paolo Ramundo, 35 anni di Leverano; Gabriele Russo, 28 anni, di Galatone; Guerino Russo, 49 anni, di Galatone; Salvatore Stefanizzi, 31 anni, di Squinzano; Vincenzo Stippelli, 42 anni, di Squinzano; Franco Tamborino Frisari, 40 anni di Maglie; Cristian Urso, 44 anni di Lizzanello.
La discussione del pm è prevista nella prossima udienza fissata per il 5 febbraio.

Non chiederanno alcun rito alternativo: Antonio Cannoletta, 44 anni leccese; Manola Buscicchio, 32 anni leccese; Antonio Murrone, 58enne di Lizzanello e Saulle Politi, 48 anni di Monteroni.
Invece, non hanno ancora deciso se chiedere un rito alternativo (potranno farlo nella prossima udienza): Cristian Pepe, 46 anni di Lecce; Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce; Stefano Garrisi, 32 anni, di Caprarica di Lecce; Manuel Gigante, 39 anni, di Lecce; Paolo Guadadiello, 33 anni, di Squinzano; Antonio Leto, 30 anni, di Caprarica; Giuseppe Marzano, 54 anni, di Galatone; Mattia Marzano, 29 anni, di Galatone; Stefano Monaco, 30 anni, di Lecce; Valentino Nobile, 30 anni, di Surbo; Gianluca Palazzo, 45 anni, di Lecce; Antonio Marco Penza, 37 anni, di Lecce; Vito Penza, 34 anni, di Lecce e Luigi Vergine, 46 anni, di Squinzano.
L’udienza preliminare proseguirà il 22 dicembre, quando il gup stabilirà se rinviare a giudizio gli imputati che non hanno avanzato richieste di riti alternativi.

I restanti imputati hanno invece già avanzato richiesta di patteggiamento. Si tratta di: Angelo Brai, 47 anni, di Merine; Riccardo Cozzella, 33 anni, di Trepuzzi; Nicolas De Dominicis, 23 anni, di Vernole; William De Santis, 20 anni leccese; Anna Lodeserto, 57 anni, di Lecce; Stefano Martina, 20 anni di Leverano; Francesco Portulano, 61 anni, di Lecce; Samuele Prete, 25 anni, di Galatone; Cristian Salierno, 37 anni, di Lecce; Luca Vantaggiato, 35 anni, di Lizzanello; Susanna Vonghia, 54 anni, di Galatone.

L’udienza preliminare proseguirà il 22 dicembre, quando il gup stabilirà se rinviare a giudizio gli imputati che non hanno avanzato richieste di riti alternativi.

Gli imputati rispondono a vario titolo di: associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga e esercizio aggravato e partecipazione al gioco d’azzardo.

Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Rita Ciccarese, Marco Caiaffa, Roberto Pascariello, Carlo Sariconi; Giuseppe De Luca; Francesco Fasano; Carlo Viva; Raffaele Benfatto; Giancarlo Dei Lazzaretti, Umberto Leo, Lugi Rella, Luigi Corvaglia, Roberto De Mitri Aymone, Giuseppe Presicce; Carlo Caracuta, Massimo Muci, Benedetto Scippa, Cosimo D’Agostino; Salvatore Rollo, Donata Perrone, Gabriele Valentini, Fabio Corvino, Laura Bruno, Alessandro Stomeo, Pantaleo Cannoletta, Francesco Calabro; Francesco Vergine; Paolo Cantelmo, Ladislao Massari, Andrea Capone; Silvio Giardiniero; Sivio Verri; Antonio Savoia; Paola Scarcia; Ivan Feola; Nicola Leo, Vincenzo Perrone; Mario Coppola; Anna Inguscio, Stefano Prontera, Laura Minosi, Tommaso Donvito.

In una scorsa udienza, il collegio difensivo ha chiesto un rinvio, ritenendo che l’aula di udienza era troppo piccola per contenere tutti e c’era il pericolo di contagio. La giudice ha rigettato l’istanza e si sono registrati momenti di tensione. Alcuni avvocati hanno anche abbandonato l’aula.

Nell’avviso di conclusione indagini, comparivano altri dieci indagati, le cui posizioni sono state stralciate. Si tratta di: Gennaro Hajdari, 37 anni, residente al campo Panareo di Lecce; Raffaela Lodeserto, 54 anni, di Leverano; Diego Miglietta, 42 anni di Cavallino; Giovanni Persano, 39 anni, di Lecce; Paolo Pici, 51 anni, di Lecce; Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce; Stefano Guadadiello, 36 anni, di Squinzano; Dario Calogiuri, 40 anni, di Lecce; Andrea Pepe, 64 anni, di Lecce; Fabio Pepe, 47 anni, di Lecce.Il gip Giovanni Gallo, nelle scorse ore, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dal collegio difensivo.

Le indagini

Sono in totale 69 le persone arrestate dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, diretta dal Vicequestore Alessandro Albini, nel corso dell’Operazione “Final Blow”, come disposto dal gip Simona Panzera, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Il lavoro investigativo ha permesso di accertare la consolidata egemonia su Lecce del Clan Pepe, facente capo a Cristian Pepe e a al fratello Antonio, meglio noto con il soprannome di “Totti”. Le investigazioni hanno evidenziato come il sodalizio criminale avesse ormai preso il controllo esclusivo nella città di Lecce e in molti comuni prossimi al capoluogo, delle principali attività criminali attraverso la gestione di canali di approvvigionamento della droga, la successiva vendita al dettaglio, le estorsioni oltre al controllo del gioco d’azzardo.

Sono emersi ulteriormente elementi relativi al tentativo da parte del clan di influenzare l’operato di amministratori locali al fine di assicurarsi le autorizzazioni a organizzare eventi e spettacoli in un’area oggetto di concessione comunale.

È il caso delle minacce all’assessore Paolo Foresio, dopo la decisione di annullare il concerto dei Sud Sound System al Parco di Belloluogo, previsto per il 1 giugno del 2018. Difatti il giorno prima dell’evento, il Comune di Lecce aveva emesso un provvedimento di diniego, poiché l’iniziativa era incompatibile con la gestione dell’area a verde pubblico. E allora, in una conversazione tra Stefano Monaco, “Totti” Pepe ed il cugino Andrea Pepe, emerge l’ira di quest’ultimo, Consigliere della società che si era aggiudicata la gestione di alcune attività all’interno del parco.



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