Fornisce identità falsa e tenta la fuga, arrestato 39enne

Per l’uomo è scattato l’arresto in flagranza per false attestazioni a Pubblico Ufficiale. Poi si sono aperte le porte del Carcere di Borgo San Nicola. Allo studio, inoltre, altre ipotesi di accusa per resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione di domicilio.

Una verifica come tante altre, tipo quelle che si fanno nei servizi di controllo del territorio e prevenzione dei delitti predatori, ma evidentemente non era il caso di farsi individuare, chissà per quali motivi. Così, alla canonica richiesta di documenti è seguita una risposta volutamente sbagliata: “Sono Mirko Taurino, abito a Monteroni”. Il trucchetto, però, non ha funzionato e ne è scaturito un seguito rocambolesco terminato con un paio di manette ai polsi per Massimiliano Lorenzo, 39enne già noto alle cronache giudiziarie per vicende e reati anche di rilievo.

Intorno alle 19 di ieri, una pattuglia della Stazione dei carabinieri di Porto Cesareo ha notato un gruppo di quattro uomini seduti nei pressi di un bar locale, in via Garibaldi,. Insieme a tre soggetti noti agli operanti, ce n’era uno a loro del tutto sconosciuto. I quattro erano intenti a parlare e consumare birre, ma la circostanza ha indotto ugualmente i militari a verificare l’identità di quello sconosciuto. Questi, appunto, ha provato a nascondersi dietro quel nome e cognome (“Mirko Taurino”) e alla momentanea indisponibilità di documenti.

Il suo atteggiamento, però, ha insospettito i carabinieri, a cui, inoltre, non è sfuggito che uno dei suoi amici, ad un tratto, lo avesse chiamato “Massimo”. Alle ulteriori richieste di verifica l’uomo prima ha cercato di tergiversare, poi, d’improvviso, è fuggito a piedi per le strade del centro, inseguito da uno degli operatori. Nel frattempo sono giunti rinforzi della stessa Stazione e del NORM – Aliquota radiomobile della Compagnia di Campi Salentina, ed il tutto si è trasformato in una vera e propria caccia all’uomo.

Il soggetto in questione, infatti, dopo aver distanziato l’inseguitore, ha pensato bene di nascondersi in un’abitazione dell’area rivolta verso il mare, abitata da persone del tutto estranee alla vicenda. I Carabinieri, quindi, capita l’area di riferimento, hanno cinturato una serie di isolati, controllando casa per casa i relativi interni per stanare il fuggitivo. L’uomo, capito di essere pressato, ha tentato nuovamente di fuggire dal suo nascondiglio, cadendo, però stavolta, nella trappola della cinturazione (tutta l’area era circondata) e venendo infine bloccato dai militari.

Per lui è scattato l’arresto in flagranza per false attestazioni a Pubblico Ufficiale (ossia l’aver fornito l’identità falsa), come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, dottoressa Stefania Maria Mininni. E si sono aperte le porte del Carcere di Borgo San Nicola. Allo studio, inoltre, altre ipotesi di accusa per resistenza a Pubblico Ufficiale (per l’essersi sottratto al controllo) e violazione di domicilio. Il lavoro degli investigatori non si ferma però qui: non si può escludere che l’uomo avesse con sé qualcosa di compromettente e che se ne sia disfatto nel corso della fuga.
 



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