Fratello condannato e poi assolto in appello per un errore di persona: 5 anni per il vero rapinatore

Il processo rappresenta uno stralcio del procedimento penale denominato Little Devil, dal soprannome di Luciano Persano, uno dei componenti di una associazione a delinquere dedita alle rapine in banca e allo spaccio di stupefacenti.

Una vicenda giudiziaria kafkiana che si conclude con la pena a 5 anni inflitta ad un rapinatore, dopo l'ingiusta condanna e la successiva assoluzione in Appello del fratello, per un errore di persona. Il collegio della prima sezione penale, a dieci di distanza dal fatto, ha ritenuto Saverio Piazzolla, 30enne di Barletta, colpevole del reato di rapina aggravata. I giudici hanno disposto anche il risarcimento del danno in favore di Unicredit Banca che si era costituita parte civile con l'avvocato Amilcare Tana.
  
Il processo odierno rappresenta uno stralcio del procedimento penale denominato «Little Devil», (cioè «piccolo diavolo») dal soprannome di Luciano Persano, uno dei componenti di una banda, un'associazione a delinquere dedita alle rapine in banca e allo spaccio di stupefacenti.
  
Le indagini, condotte dal nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce, iniziarono nel 2007 quando uno dei membri del gruppo, arrestato dopo una rapina alla filiale «Unicredit» di Martano, cominciò a rivelare i fatti. Il 15 settembre 2010 scattò tra il Salento e il nord barese un'operazione da parte del comando provinciale di Lecce, con l’aiuto delle unità cinofile antidroga, operazione conclusasi con l'arresto di 14 persone, su disposizione  del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Elsa Valeria Mignone. In seguito si svolse il processo in abbreviato e furono tutti condannati.
  
Tra gli imputati, figurava anche il nome di Donato Piazzolla, all'epoca 21enne, fratello di Saverio. Il ragazzo venne condannato a 3 anni e 4 mesi. Successivamente fu però assolto in Appello. Infatti, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, avrebbero scagionato il giovane, "incastrato" da un errore di persona. Ricordiamo che Il 29 novembre venne presa d'assalto anche l’agenzia della «Banca di Roma» (ora Unicredit) di Squinzano che fruttò un bottino pari a mille e 300 euro. Una volta arrivati in banca, i rapinatori  utilizzavano sempre la stessa tecnica: un'irruzione a volto coperto da una calzamaglia scura e una serie di minacce rivolte ai dipendenti ed ai clienti con l'utilizzo di un taglierino. Uno dei rapinatori venne identificato, come detto, solo a distanza di molti anni, con l'imputato odierno Saverio Piazzolla. 



In questo articolo: