Occupazione abusiva della spiaggia e furbetti dell’ombrellone, nuovi sequestri della Guardia Costiera

Maxi-sequestro di ombrelloni e lettini, piazzati dai furbetti sulla spiaggia libera per occupare un posto “in prima fila”.

Sono finiti nel mirino degli uomini delle capitanerie di porto salentine i furbetti dell’ombrellone segnaposto. Non c’è giorno in cui non si racconti dell’intervento delle forze dell’ordine cercare di mettere fine a quello che è un autentico malcostume: occupare nottetempo porzioni di spiaggia pubblica per trovarsi il posto bello e pronto il giorno successivo.

Guerra ai furbetti dell’ombrellone segnaposto

I militari del Compartimento marittimo di Gallipoli, all’interno dell’operazione Mare Sicuro 2019, nell’ultimo week-end, hanno fatto un’autentica strage di ombrelloni segnaposto.

In particolare, i militari dell’Ufficio locale marittimo di Torre San Giovanni d’Ugento, nella notte di venerdì 16 agosto, hanno effettuato un sequestro a carico di ignoti di 24 ombrelloni, 2 sdraio e 2 sedie che occupavano abusivamente un tratto di spiaggia libera nelle località Lido Marini, Torre Mozza e Torre S. Giovanni nel comune di Ugento.

La stessa attività è stata ripetuta alle prime luci dell’alba di domenica 17 agosto, dai militari dell’Ufficio locale marittimo di Torre Cesarea che, insieme ai militari della stazione dei Carabinieri di Porto Cesareo, a seguito di appostamento, hanno sequestrato, in località scalo di Furno, 6 ombrelloni e 2 sdraio.

Entrambe le operazioni hanno portato alla restituzione alla libera fruizione di circa 100 metri quadri di spiaggia.

Verbali amministrativi per un importo di 10mila euro

Gli uomini della Guardia Costiera hanno poi elevato ben 27 processi verbali amministrativi pari ad un importo di circa 10.000 euro unitamente a 2 denunce penali contestate per reati relativi all’occupazione abusiva di demanio marittimo. Le sanzioni amministrative più ricorrenti riscontrate nei confronti dei diportisti sono riguardanti principalmente la navigazione e la sosta in zone interdette e la mancanza dei documenti di bordo; la violazione dell’ordinanza di sicurezza balneare 2019 per i titolari di alcuni stabilimenti balneari.



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