
Finisce sotto processo l’operatrice socio sanitaria accusata di furti in ospedale. Il gup Anna Paola Capano, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio C.P., 46enne di Lecce.
Intanto, l’Asl si è costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.
Il processo si aprirà il 17 dicembre davanti al giudice monocratico Giovanna Piazza lunga.
L’imputata, difesa dall’avvocato Mario Stefanizzi, potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento.
La donna è accusata di aver derubato alcuni pazienti arrivati in ospedale in condizioni di salute molto gravi.
C.P., quando era in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, si sarebbe impossessata di effetti personali di valore, denaro e carte di debito che poi avrebbe utilizzato per effettuare dei prelievi fraudolenti dagli sportelli bancomat.
Le indagini, coordinate dal pm Massimiliano Carducci, sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile, dopo alcune denunce presentate dai pazienti derubati o dai loro familiari.
Ed in seguito, C.P. venne raggiunta da un avviso di conclusione delle indagini, per i reati di furto pluriaggravato, illecito utilizzo di carte di credito e furto con strappo aggravato.
In particolare, veniva accusata del prelievo di circa 500 euro dal conto di un uomo e lo strappo di una collanina d’oro dal collo di una donna. Gli episodi si sarebbero verificati tra i mesi di dicembre del 2021 e ottobre del 2022.
Successivamente, C.P. è finita agli arresti domiciliari su ordinanza del gip, come richiesto dal pm Carducci, per altri due furti in ospedale, che sarebbero avvenuti nel marzo scorso. Ed è stata raggiunta da un decreto di giudizio immediato e la prima udienza è fissata ad ottobre.
L’imputata potrebbe patteggiare la pena.
La donna è accusata di aver continuato a derubare i pazienti del pronto soccorso del “Fazzi” nonostante fosse già finita nei guai. In particolare, avrebbe sottratto le somme di 100 e 190 euro da due pazienti dell’ospedale.