Furti sotto l’ombrellone. A Torre Lapillo rubano anche l’apparecchio acustico di una ragazza non udente

Nella foga di arraffare borse e borselli, il ladro non si è reso conto che stava sottraendo ad una famiglia in vacanza anche il processore della protesi acustica che consente ad una ragazza di ascoltare voci e suoni dal mondo.

Prosegue senza sosta la lungia scia di furti sulle spiagge del Salento. Le quotidiane segnalazioni alla nostra redazione riguardano sia tratti di arenile pubblico che lidi privati. Questa volta però il ladro ha compiuto un gesto oltremodo vigliacco, perchè nella foga di arraffare borse e borselli non si è reso conto che stava sottraendo ad una famiglia in vacanza anche il processore della protesi acustica che consente ad una ragazza con un grave handicap uditivo di poter ascoltare voci e suoni del mondo.

E’ il papà a scrivere una lettera accoratata per segnalare l’accaduto in quel di Torre Lapillo. Perchè ci si può rassegnare a tutto dinanzi alla viltà di un ladro, si possono perfino arrivare a mettere in conto i disagi economici (per qualche banconota e qualche moneta sottratti) e quelli burocratici (giorni di lavoro da perdere a causa delle lunghe file necessarie per richiedere carta di identità, patente, bancomat o carta di credito – che a bloccarle ci vuole un attimo…, tessera sanitaria e quant’altro). Ma non si può soprassedere sul grave disagio che si arreca ad una ragazza che per vari giorni tornerà in piena sordità fino a quando non sarà pronto il nuovo impianto cocleare.

L’appello del padre

‘Per favore’, mi rivolgo a chi ha rubato il borsello con all’interno l’apparecchio acustico di mia figlia. Tenetevi tutto, ma restituite a mia figlia l’impianto cocleare. Chissà quanto impiegheremo con l’Asl di Varese ad averne uno nuovo. Può stare la ragazza senza apparecchio per tanti giorni? Per favore, mettetevi una mano sul cuore…’.

È deluso questo papà. Deluso e dispiaciuto. Sta girando in lungo e in largo la marina di Torre Lapillo per vedere di recuperare questo apparecchio importante, per vedere se la custodia (che mettiamo sotto in foto) con all’interno l’apparecchio è stata gettata in qualche via di periferia o in qualche angolo nascosto. Chiede collaborazione, chiede aiuto. Non si rassegna. E chi lo farebbe al suo posto? Un salentino che per motivi di lavoro risiede al Nord da poco tutto si sarebbe aspettato, tranne che vivere questo disagio.

 

Sono purtroppo settimane che le denunce e le segnalazioni aumentano a dismisura, quasi in maniera incontrollata. A Porto Cesareo, il tratto di spiaggia libera che va dal Lido Tabù al Lido Le Dune in ogni stagione estiva sembra essere quello preferito per vere e proprie razzie di portafogli al punto da far monatare la rabbia dei villeggianti che non ne possono più, come abbiamo raccontato sulle nostre pagine. Adesso la situazione riguarda anche i lidi privati. Gli atti delinquenziali sembrano ormai non avere confini. Con un risultato ovvio: si rovina l’immagine di un territorio che qualche tempo fa anche da quel punto di vista sembrava molto più sicuro rispetto ad altri. Il boom turistico evidentemente, come risvolto della medaglia, ha portato alla ribalta queste tristi vicende che creano disagio nei vacanzieri e nei turisti. Il loro racconto certamente non si fermerà alle bellezze naturalistiche ma proseguirà con la narrazione delle cattive sensazioni che rimangono quando si rimane vittime di un furto in zone lontane dalla residenza (con tutte le complicazioni ulteriori che ciò comporta).



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