Il cane della prostituta lo infastidisce, prende la pistola e spara. In manette 45enne

Antonio Martina, leccese di 45 anni, volto già noto alle Forze dell’ ordine è stato arrestato questa mattina. Dovrà rispondere di porto abusivo di arma, detenzione ai fini di spaccio e spari in luogo pubblico.

Uno, due, tre colpi di pistola, forse cinque stando al racconto dei residenti che uditi gli spari, questa volta, non hanno esitato a comporre il 113 per richiedere immediatamente l’intervento della Polizia. Già, perché non era la prima volta che il tipico silenzio di una domenica di settembre veniva interrotto dal rumore di un’arma da fuoco: intorno alle 8.00 del mattino, infatti, un’altra raffica di ‘pistolettate’ era stata udita con chiarezza dagli abitanti della zona.

Quando una volante ha raggiunto via Montello, nel quartiere ferrovia, una strada che non si può definire propriamente tranquilla essendo solitamente ‘frequentata’ da lucciole, la scena che si è aperta agli occhi degli agenti e del personale della polizia scientifica lasciava poco spazio all’interpretazione: effettivamente un proiettile aveva colpito in pieno una Fiat Panda di colore verde all’altezza del parafango anteriore destro e un altro aveva leggermente scalfito il muro di una palazzina lì vicino. A terra, vicino allo pneumatico dell'auto un’ogiva deformata.

A chi erano rivolti quei colpi di arma da fuoco? Le piste potevano essere diverse e nulla lasciava pensare che, in realtà, quegli spari fossero ‘indirizzati’ ad un cagnolino di una prostituta che, abbaiando, aveva dato non poco fastidio. Insomma, l’auto dell’ignaro cittadino, così come il muretto, sarebbero stati colpiti per puro caso. Perché il motivo all’origine del folle gesto che ha portato all’arresto di Antonio Martina, 45enne leccese  e volto già noto alle forze dell’ordine, era proprio l’animale domestico reo di essere un po’ troppo rumoroso.

Al suo nome, anzi al suo ‘appartamento’ gli agenti sono arrivati raccogliendo tutta una serie di elementi. Innanzitutto, calcolando la traiettoria dei proiettili, è stato individuato il punto esatto, la terrazza di un box auto, da cui molto probabilmente erano partiti i colpi. Le certezze si sono avute dal sopralluogo: sul solaio è stato ritrovato un bossolo compatibile con l’ogiva trovata a terra. Da lì le attenzioni si sono spostate verso un’abitazione in particolare in cui, in accordo con il Magistrato di turno, la dott.ssa Maria Vallefuoco, è stata effettuata una perquisizione domiciliare.

All’interno dell’appartamento abitava proprio Antonio Martina, che ha subito negato di possedere un’arma. Peccato che le sue parole sono state tradite di lì a poco dal ritrovamento, esattamente dietro la finestra della cucina di un bossolo della stessa forma e dimensione di quello rinvenuto sopra i box. È bastato ‘controllare’ in maniera più approfondita per scoprire, all’interno di un armadio dello studio, nascosta in uno zaino la pistola semiautomatica di fabbricazione asiatica che il 45enne ha dichiarato di aver acquistato, qualche anno prima, da uno straniero. Sull’arma, evidenti tracce di sangue.
Sempre nello zaino i poliziotti hanno trovato tre scatole in metallo per tabacco contenenti 15 banconote da 50 per un totale di 750 euro e ancora 8,19 grammi di eroina in una bustina di plastica, e altri 3,93 grammi della stessa sostanza avvolti in un pezzo di carta. In casa, come se non bastasse, è stato trovato anche un bilancino di precisione – marca “Diamond”.

Ulteriori conferme verranno dalla maglietta bianca indossata che molto probabilmente Martina ha indossato nel momento in cui ha aperto il fuoco. Ma su quest’elemento saranno gli accertamenti tecnici a far luce.

Quando è stato portato in Questura per accertare la presenza di residui di polvere da sparo sulle mani, il 45enne assistito dai suoi legali di fiducia, l’avv. Antonella Corvaglia e l’avv. Federico Massa  ha avvertito un malore, e per questo è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza che lo ha trasportato al pronto soccorso del “Vito Fazzi” per le cure necessarie. Dopodiché è stato dichiarato in arresto. Le accuse da cui ora dovrà difendersi sono: spari in luogo pubblico, danneggiamento, ricettazione di arma, detenzione illegale di arma da sparo e munizionamento, detenzione a fini di spaccio di stupefacenti.

I dettagli della vicenda sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dalla dirigente della sezione volanti, Eliana Martella, e dal commissario capo Gabriele De Filippi.



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