
Arriva l’assoluzione per una delle due maestre di una scuola elementare finite sotto processo per una serie di minacce e insulti verso i piccoli alunni.
Una 44enne del Basso Salento, accusata di abuso dei mezzi di correzione, è stata assolta, al termine del rito abbreviato, con la formula, “perché il fatto non sussiste”.
È stata così accolta la richiesta di assoluzione avanzata dagli avvocati Paolo Pepe e Federico Martella che avevano depositato una corposa memoria difensiva. Il pm aveva invece invocato la condanna a 2 mesi.
Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, la maestra 44enne, nei mesi di marzo del 2019, avrebbe spaventato gli studenti, sbattendo sulla cattedra un’asta di legno ed un rotolo di nastro adesivo. E ancora, avrebbe spaventato uno scolaro, definendolo davanti ai compagni “stupido”, “scostumato” e “di poca intelligenza”. E rivolgendosi all’intera classe, avrebbe sostenuto che i genitori non erano capaci di insegnare l’educazione.
Invece, l’altra maestra, una 57enne, accusata di maltrattamenti, è stata già rinviata al giudizio nel corso dell’udienza preliminare, dinanzi al giudice monocratico. Assistita dall’avvocato Francesco Fasano potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.
E si sono già costituiti parte civile, i genitori di tre bambini, attraverso gli avvocati Fabio Ruberto e Luca Puce.
Le indagini
Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra Mobile del Commissariato di Taurisano, dopo la denuncia sporta dai genitori delle presunte vittime. I fatti contestati alla 57enne, si sarebbero verificati tra il 2017 ed il marzo del 2019, all’interno di una classe di quinta elementare e sono tre gli scolari che risultano parti offese nel procedimento.
In un’occasione la maestra, in preda all’ira, avrebbe tolto la sedia su cui sedeva uno studente, facendolo cadere per terra. Questi, terrorizzato, sarebbe fuggito da scuola. E poi, sono contestate le minacce rivolte ad un altro bambino, di cacciarlo dall’aula e chiamare i carabinieri, perché disturbava, parlando con un compagno di classe. Infine, un terzo alunno sarebbe stato tirato per le orecchie ed i capelli, colpito con pizzicotti sulla testa e spinto contro il banco. Lo scolaro, come altri compagni, sarebbe stato costretto a cambiare scuola.