Le domande sulla morte di Emanuele Levante restano ancora senza risposta. L’autopsia eseguita dal medico legale, Biagio Solarino purtroppo non ha sciolto i dubbi. Dall’esame autoptico effettuato questa mattina sul corpo del 25enne di Novoli, infatti, non sarebbero emerse “grosse novità”, almeno non tali per chiarire quali siano state le cause che hanno provocato il decesso improvviso del giovane operaio.
Il professore, in servizio presso il Dipartimento di Medicina Legale di Bari, ha effettuato alcuni prelievi istologici che saranno analizzati in laboratorio. Il prossimo passo, dunque, sarà quello di attendere i risultati degli esami, compresi quelli tossicologici. Solo allora si potrà avere un quadro più completo della situazione.
In attesa degli esiti, che cosa sia realmente accaduto quella maledetta mattina del 10 ottobre resta ancora avvolto nel mistero. Quel giorno, il 25enne è stato trasportato da un’ambulanza del 118 all’Ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce quando ormai era troppo tardi.
Il giorno prima, Emanuele era stato accompagnato dal padre al nosocomio del capoluogo salentino a causa di alcuni dolori lancinanti accusati alla gamba sinistra. Il medico, stando a quanto raccontato dai parenti, gli ha somministrato un antidolorifico ipotizzando uno strappo muscolare. Per questo si è pensato che la morte del 25enne potesse essere stata provocata da una reazione allergica. Con il tempo si è fatta strada anche l’ipotesi di una malformazione congenita, mai accertata.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti il medico del pronto soccorso che visitò il giovane paziente e il collega del 118 intervenuto presso l’abitazione del 25enne il giorno dopo. Inizialmente il magistrato aveva identificato altri tre medici.
La salma, dopo l’autopsia, è stata riconsegnata per il funerale ai familiari che a gran voce stanno chiedendo di conoscere la verità.
