La politica che esce sconfitta: il PM chiede 6 anni per Flavio Fasano, ex sindaco di Gallipoli

Nell’udienza odierna, il Pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone ha chiesto, dinanzi ai giudici della seconda sezione penale, la condanna per l’ex Sindaco di Gallipoli e per tutti gli altri imputati, tra cui figurava anche Gino Siciliano, ex amministratore delegato della Lupiae.

Un'intricata vicenda di presunti appalti truccati e turbative d'asta ha ricevuto le prime risposte nell'udienza odierna, con la condanna di tutti gli imputati. Il Pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone ha tenuto, di fronte al collegio della seconda sezione penalepresieduto da Roberto Tanisi, giudici a latere Pasquale Sansonetti e Maria Pia Verderosa, una lunga requisitoria basata sulle prove fornite dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Il PM ha sottolineato il ruolo fondamentale assunto nella vicenda da Flavio Fasano (la richiesta complessiva di condanna è di 6 anni) ed in generale dalla "politica"che ne esce però decisamente "sconfitta" dal punto di vista dell'immagine, avendo contribuito ad instaurare un "regime di corruzione" nella gestione della "cosa pubblica".

Il sostituto procuratore ha chiesto, per ciò che concerne la prima tranche dell'articolato processo, 3 anni e 6 mesi all'ex Sindaco di Gallipoli ed all'epoca dei fatti, avvenuti tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, assessore ai lavori pubblici della Provincia di Lecce, difeso dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Andrea Fares; 2 anni e mesi 6 per Gino Siciliano amministratore unico della "FIVE SRL" nel processo e conosciuto come ex A.D. della Lupiae Servizi, difensori Giuseppe e Pasquale Corleto; 1 anno e 4 mesi per Michele Patano, avvocati Pallara ed Ancora, direttore tecnico della COTUP: per tutti gli imputati, l'accusa è di aver turbato il regolare svolgimento della gara per l'appalto dei servizi di gestione della cartellonistica stradale lungo le strade della Provincia di Lecce (per un valore complessivo superiore ai 2 milioni e mezzo di euro).
Richiesta di 6 mesi, invece, per Michela Corsi, (avvocato Sarandrea) impiegata presso l'autorità di vigilanza dei lavori pubblici e accusata di corruzione. Fasano, secondo l'accusa, avrebbe predisposto le procedure per l'affidamento del servizio di rimozione dei cartelli abusivamente installati e la gestione del nuovo servizio di pubblicità sulle strade della Provincia; quindi, avendo già "determinato" la FIVE, come beneficiaria dell'iniziativa e aggiudicataria provvisoria dell'appalto, quale componente del consorzio COTUP -FIVE, avrebbe compiuto il reato di turbativa, assieme agli altri imputati.

Il Sostituto Procuratore Mignone, ha poi chiesto, in merito alla seconda tranche del processo, 2 anni per Fasano, avendo "turbato" la gara per l'affidamento dei lavoriche la Provincia di Lecce avrebbe a breve appaltato, per la realizzazione del nuovo Istituto Nautico di Gallipoli.
Infine, l'accusa ha formulato, sempre per Fasano, la richiesta di 6 mesi, per aver "raccomandato" il suo uomo di fiducia Mirko Vitale, presso il Comune di Parabita come esperto economico-finanziario. Per quest'ultimo punto, lo stesso Comune si è costituito parte civile

Il processo riprenderà l'8 aprile, quando cominceranno le arringhe degli avvocati della difesa e delle parti civili.

di Angelo Centonze



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