Lorenzo Trazza si costituisce, Rosa Della Corte no. Finisce la fuga d’amore e la famiglia di lui tira un sospiro di sollievo

La mamma e la sorella del giovane, in questi giorni, si erano dimostrate preoccupatissime per l’allontanamento del figlio con la donna fuggita dal carcere di Lecce.

Si è costituito a Roma Lorenzo Trazza, il giovane di Muro Leccese che si era allontanato con Rosa Della Corte, donna condannata a 18 anni di reclusione per omicidio e che stava scontando la pena presso il carcere leccese nel quale non aveva fatto rientro a fine agosto dopo un permesso concessole.

Tutti avevano subito pensato alla fuga d'amore tra i due, che avevano stretto una relazione negli ultimi mesi. Ma fino ad oggi si erano perse le tracce di entrambi, cosa che aveva destata tanta preoccupazione nella famiglia di lui. La vicenda, insomma si risolve per metà, poiche della Della Corte continuano a non aversi notizie.

La storia è nota. Lei, bella e dannata, ribelle e spregiudicata; lui innamorato perso della magneticità della donna che l’aveva stregato. Eppure  Rosa Della Corte, detta la «Mantide di Casandrino», era stata condannata per l’uccisione del proprio fidanzato,  Salvatore Pollasto, un militare di leva, trovato privo di vita, il 4 aprile del 2003, nella sua auto, una Y 10, parcheggiata alla periferia del paese, in una stradina solitamente frequentata dalle coppiette in cerca di intimità. La ragazza fu condannata a 25 anni per omicidio volontario, pena poi ridotta in appello a 18 anni e confermata, nel 2006, dalla Corte di Cassazione.

Il suo nome era finito nel dimenticatoio fino a fine agosto, quando il suo mancato rientro a Borgo San Nicola aveva acceso i riflettori sulla sua nuova storia d'amore con Lorenzo Trazza, 26enne di Muro Leccese.

Gli investigatori avevano passato al setaccio i cellulari dei due “amanti” per cercare di stringere il cerchio e l'evasione sembrava assolutamente connessa alla fuga d'amore

Nelle prossime ore Trazza racconterà la sua verità, ma nel frattempo ha già restituito un po' di serenità alla madre e alla sorella.