Maxi sequestro di droga: sventato dalla Gdf uno sbarco di marijuana sulle coste pugliesi

La Guardia di Finanza pugliese ha evitato lo sbarco di oltre 12 quintali di marijuana sulle coste. Se il carico avesse raggiunto i traffici illeciti, l’attività avrebbe lucrato circa 12 milioni di euro. La criminalità preferisce sempre la stagione estiva per le sue operazioni.

Chissà se una parte di quella particolare “merce” non fosse destinata anche nel territorio salentino. Saranno le successive indagini a stabilirlo nel dettaglio, ma nel frattempo un gommone è caduto nella rete del dispositivo di vigilanza delle fiamme gialle. Conteneva, udite udite, oltre 12 quintali di marijuana dal valore – si ipotizza – di ben 12 milioni di euro.  L’intervento è stato condotto dalle unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari – chiamato a contrastare i traffici illeciti via mare diretti in Puglia – in collaborazione con quelle del Gruppo Aeronavale di Taranto, specializzato in operazioni a largo raggio nonché Centro di coordinamento locale per l’operazione “Triton” dell’Agenzia Europea Frontex.
Nella serata di ieri, infatti, un grosso gommone – a poche miglia a largo di Mola di Bari – è incappato nel dispositivo di vigilanza, attuato quotidianamente dalla Guardia di Finanza per contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di droga, fenomeni che, come dimostrano le recenti cronache, sono purtroppo in una fase di recrudescenza.
 
Ad insospettire i finanzieri è stato il comportamento del natante che, proveniente dal largo, puntava sulla costa barese, a velocità sostenuta. Alcune motovedette, pertanto, si sono avvicinate per eseguire un controllo di polizia più accurato ma, per tutta risposta, gli scafisti a bordo del potente gommone, sul quale si iniziava a distinguere il carico di involucri solitamente contenenti la marijuana, aumentavano la velocità nel tentativo di sfuggire ai militari. I finanzieri, quindi, si sono messi all’inseguimento del mezzo fuggitivo dal quale gli occupanti, per garantirsi un maggior vantaggio, lanciavano in mare l’ingente carico di droga. I trafficanti, vistasi preclusa ogni possibilità di fuga verso l’alto mare, hanno puntato alla massima velocità sull’ormai vicinissima costa, toccando terra nei pressi di Cala Corvino, vicino a Monopoli, dileguandosi verso l’entroterra.
 
Il potente gommone era stato, nel frattempo, abbandonato con la marcia avanti inserita, cominciando così a girare pericolosamente su se stesso. Solo l’abilità dell’equipaggio di una vedetta ha permesso di affiancare il mezzo sul quale un finanziere è riuscito a saltare e a bloccarne la corsa, mentre dall’altra vedetta alcuni militari fornivano indicazioni alle pattuglie sopraggiunte. Nonostante il buio, le ricerche gli scafisti fuggitivi proseguivano a terra, nei dintorni del punto di sbarco, per alcune ore, ma con esito negativo. Altre ricerche sono tutt’ora in corso a più ampio raggio. In mare sono stati recuperati più di 80 colli contenenti, complessivamente oltre 12 quintali di marijuana che, nel caso fosse arrivata sulle piazze di spaccio, avrebbe fruttato all’organizzazione criminale oltre 12 milioni di euro. 
 
Il gommone, di circa 10 metri di lunghezza, è dotato di due potenti motori da 350 cavalli l’uno (ora sotto sequestro). L’operazione dell’altra notte è seguita di poco all’arrivo di due velieri con migranti irregolari a bordo, fermati anch’essi nelle acque del basso Salento dalle motovedette delle Fiamme Gialle. Anche questo episodio conferma che le organizzazioni criminose scelgono sempre più spesso la stagione estiva per intensificare i loro traffici illeciti, sfruttando la possibilità di confondersi con l’intenso flusso di diportisti che affollano i mari pugliesi.



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