“E’ un miglioramento apprezzabile dell’offerta in una gara per servizio di mensa scolastica proporre l’utilizzo di piatti di maggiore consistenza e qualità rispetto a quelli mono uso previsti dal bando, sicchè l’offerta merita un punteggio aggiuntivo e tale miglioria non va considerata una inammissibile variazione che causa l’esclusione dalla gara”.
Così statuisce il Consiglio di Stato che, accogliendo l’appello della ditta appaltatrice La Fenice, difesa dall’avv. Pietro Quinto, ha riformato la sentenza del TAR di Lecce che, invece, aveva accolto il ricorso della ditta Turigest, annullando l’aggiudicazione disposta dall’Unione dei Comuni Terra d’Acaya e Roca comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Castrì e Caprarica di Lecce.
Si tratta di una gara, valida per un triennio, aggiudicata alla Fenice che avevo proposto una soluzione progettuale ad hoc e che prevedeva l’utilizzazione di piatti e stoviglie suscettibili di riuso in alternativa alla previsione del bando che stabiliva l’uso di stoviglie usa e getta.
Come spiegano dallo studio Quinto, la maggiore convenienza dell’offerta de La Fenice traeva spunto dalla circostanza che la Ditta, garantendo il riutilizzo del materiale, evitava la produzione di rifiuti con ciò venendo incontro ad una precisa Direttiva comunitaria.
Secondo il TAR Lecce la proposta della Fenice violava una condizione assoluta del bando di gara che imponeva di utilizzare materiale usa e getta e che non consentiva varianti.
L’ avv. Pietro Quinto, invece, nel giudizio innanzi al Consiglio di Stato, ha dimostrato come la proposta formulata dalla Fenice fosse “una miglioria ammissibile che non alterava l’idea di fondo perseguita dalla Stazione appaltante e pertanto doveva essere adeguatamente valutata e premiata”. “Una miglioria –ha evidenziato l’avv. Quinto- che per un verso garantisce un miglior servizio per l’utenza delle scuole, che potrà consumare i pasti utilizzando non piatti di carta bensì piatti e stoviglie di consistenza e qualità maggiore, e per altro verso risolve il problema dello smaltimento delle centinaia di piatti che giornalmente avrebbero consumato i 500 utenti del servizio mensa. Il tutto con aggravio di oneri per gli utenti e, in definitiva, per la collettività”.
L’attuale ditta vincitrice, quindi, si appresta ad avviare il servizio con l’inizio del prossimo anno scolastico, così come accadrà a Tricase.
