Morì a 16 anni all’Ospedale ‘Ferrari’ di Casarano. Otto medici rischiano il processo

Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo. Le indagini presero avvio da una denuncia dei genitori del giovane Giuseppe Orlando, dopo il decesso del figlio avvenuto il 18 ottobre 2014.

C'è una svolta nella vicenda giudiziaria, relativa alla morte del 16enne Giuseppe Orlando di Taurisano. Dopo la chiusura delle indagini dell'ottobre scorso, otto medici dell'ospedale «Ferrari» di Casarano (appartenenti al pronto soccorso ed al reparto di rianimazione) rischiano di finire sotto processo.
 
Il pubblico ministero Roberta Licci, titolare dell'inchiesta, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio, con l'accusa di omicidio colposo, presso l'ufficio gip. Adesso, il giudice a cui verrà assegnato il procedimento, dovrà fissare la data dell'udienza preliminare.
 
Già pochi giorni dopo il decesso del ragazzo, avvenuto il 18 ottobre 2014, gli stessi medici erano finiti sotto inchiesta. L’iscrizione nel registro degli indagati, era in quel caso un atto dovuto per consentire alle varie parti interessate dal provvedimento, di poter nominare un proprio legale; ciò, in vista dell’autopsia ad opera del medico legale Roberto Vaglio.
 
Le indagini presero avvio da una denuncia dei genitori di Giuseppe Orlando, difesi dall'avvocato Massimo Fasano. Essi sostenevano di avere chiesto il ricovero del figlio in ospedale, direttamente a Lecce. Inoltre, secondo la loro versione dei fatti, il 16enne sarebbe stato soccorso da un’ambulanza senza medico e soltanto in un secondo momento sarebbe arrivata una «medicalizzata». Infine, essi avrebbero anche notato che l'apparecchio per il drenaggio non funzionava correttamente.  Una volta avvenuto il decesso del figlio, i genitori hanno dato il loro consenso allespianto degli organi, eseguito dal gruppo di medici guidato dal dottor Filippo De Rosa. Occorre poi ricordare come la città di Taurisano si sia stretta attorno alla famiglia di Giuseppe Orlando, organizzando una fiaccolata.
 
Andrea Orlando era affetto da una malattia congenita che prevedeva anche l’uso di un sondino. Il ragazzo, figlio di un imprenditore conosciuto nella zona di Taurisano, mentre si trovava a scuola (frequentava il secondo anno di ragioneria a Casarano), era stato colto da un forte malore e una volta trasportato presso l’ospedale “Ferrari” di Casarano in gravi condizioni era stato ricoverato in Rianimazione.  
 

L’aggravarsi del quadro, il giorno successivo, aveva reso necessario un trasporto urgente a Lecce in ambulanza. Purtroppo, il trasferimento presso un altro ospedale s’è rivelato del tutto inutile, poiché le condizioni del ragazzo  erano oramai irreversibili.



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