Il mondo forense e quello sportivo piangono per la morte di Vittorio Mormando, il noto avvocato salentino scomparso sabato pomeriggio a pochi giorni dall’ottantesimo compleanno, dopo un malore e otto ore trascorse al Pronto Soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
La lunga odissea vissuta dal professionista ha spinto la Procura a vederci chiaro, aprendo un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo, in un primo momento a carico di ignoti. Si cercano eventuali responsabilità del personale che ha curato il professionista. Di comprendere se si tratta di un caso di malasanità.
Oggi, cinque medici sono stati iscritti nel registro degli indagati dal Pubblico Ministero Francesca Miglietta: quattro in servizio al Pronto Soccorso, un quinto nel reparto di neurologia.
Si tratta di un atto dovuto in vista dell’autopsia, fissata per giovedì. Toccherà al medico legale Roberto Vaglio chiarire le cause del decesso del legale, una delle figure più rappresentative del foro leccese.
La scomparsa in corsia
Colto da un malore, il professionista – che in passato aveva subito un delicato intervento chirurgico – su consiglio del proprio medico curante, è stato accompagnato dai familiari in ospedale per una visita. Mormando è stato visitato da diversi medici, specialisti in altrettante discipline fino a quando, dopo otto ore di esami e accertamenti è deceduto.
È stato il figlio Carlo a sporgere denuncia, dando il via all’indagine. Ora tocca agli inquirenti capire se è stato fatto tutto il possibile per evitare il decesso.
L’avvocato Mormando era molto noto e stimato, non solo per gli oltre cinquant’anni trascorsi nel mondo dell’avvocatura, ma per i diversi ruoli ricoperti nella Figc.
