Il bimbo di appena 14 mesi, trovato senza vita nella culla, sarebbe morto per cause naturali, ma le circostanze del decesso sono ancora poco chiare, poiché sarebbe stato curato in precedenza da un oculista, medico di famiglia, ricorrendo anche all’omeopatia. L’autopsia, disposta dalla Procura per fare luce sulla tragedia che ha scosso il Salento, è stata effettuata dal medico legale Roberto Vaglio, coadiuvato dal pediatra Nicola Laforgia. In precedenza, il pubblico ministero Maria Consolata Moschettini ha iscritto nel registro degli indagati, i genitori del bimbo ed un oculista rispettivamente per le ipotesi di reato di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario ed ha poi conferito l’incarico per l’esame autoptico. Si tratta di un atto dovuto per permettere agli inquirenti di effettuare tutti gli accertamenti investigativi utili all’esatta ricostruzione dei fatti. Gli indagati, attraverso i propri legali, hanno nominato un consulente di parte. Intanto, troverebbe conferma, ciò che era emerso nell’immediatezza della tragedia. Il bimbo sarebbe morto per cause naturali, anche perché non aveva alcun segno di violenza sul corpo.
In base a quanto sarebbe emerso in queste ore, però, il piccolo ha avuto la febbre per giorni ed è stato visitato da un oculista e poi curato anche con l’omeopatia. Infatti, i genitori gli avrebbero comunque anche somministrato altri, farmaci come gli antipiretici per la febbre. Dalla nascita, in base a quanto si ipotizza in questa fase delle indagini, il bimbo sarebbe stato comunque visitato una sola volta dal pediatra e gli accertamenti prescritti non sarebbero stati mai eseguiti.
Gli esiti completi dell’autopsia si conosceranno entro i prossimi tre mesi, perché occorreranno alcuni approfondimenti istologici, per fugare ogni dubbio sulle cause del decesso del bimbo.
La tragedia è avvenuta nel pomeriggio del 7 giugno a Casamassella (frazione di Uggiano la Chiesa). Sono stati i sanitari del 118 a constatare la morte del piccolo, dopo che i genitori hanno allertato per telefono i soccorsi. Purtroppo ogni tentativo di rianimare il bimbo è stato vano. I genitori si sono allarmati perché il piccolo, che si trovava nella culla, non si svegliava, nonostante le loro sollecitazioni. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Minervino.
Inizialmente era stata predisposta anche la restituzione della salma del piccolo alla famiglia. In seguito, l’autorità giudiziaria ha disposto il trasferimento del corpicino nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, per effettuare l’autopsia, che è stata eseguita oggi.