Niente Playstation e il figlio si spara con l’arma del padre: 55enne di Trepuzzi assolto

Il gup ha assolto l’imputato ‘perché il fatto non sussiste’ e ha evidentemente tenuto conto dell’imprevedibilità del gesto del figlio. L’incredibile episodio si verificò il 4 febbraio del 2011 a Trepuzzi.

Dopo che il padre gli vietò di giocare alla Playstation, un 16enne si sparò un colpo di pistola all'addome, ma non è stata ravvisata la responsabilità penale del genitore per l'imprevedibilità del gesto del figlio
 
Il gup Vincenzo Brancato ha assolto "perché il fatto non sussiste”, un 55enne originario di Trepuzzi. L'imputato rispondeva delle accuse di detenzione illegale di arma da fuoco e di omessa custodia di parte di armi.
 
L'uomo possedeva tre fucili ( uno dei quali risulterebbe non registrato) e la pistola "incriminata", regolarmente detenuta. Già il pm Donatina Buffelli aveva invocato l'assoluzione per il trepuzzino; richiesta ribadita dall'avvocato difensore Antonio Savoia.
 
Il legale ha dimostrato, nell'ambito della discussione in aula, l'innocenza del suo assistito. Il processo si è celebrato con il rito abbreviato condizionato proprio dalla perizia sul fucile. È, infatti, emerso che era funzionante, nonostante venne negata al 55enne, la possibilità di registrarlo poiché considerato un pezzo d'epoca.
 
L'incredibile episodio si verificò il 4 febbraio del 2011 a Trepuzzi ( contrada Aparo). Secondo la ricostruzione  dei carabinieri della locale stazione, nelle prime ore del mattino, il genitore rimproverò il figlio di avere trascorso tutta la notte a giocare alla playstation per poi rifiutarsi di andare a scuola. Il padre decise così di privare il figlio della consolle. Dopo che l'uomo andò a lavorare, successe l'imponderabile. Il ragazzo prese la pistola riposta nella fuciliera a vetri, poiché risulterebbe che la chiave fosse stata lasciata attaccata alla serratura. La madre e la sorella cercarono di dissuaderlo, ma il giovane si sparò all'altezza dell'addome.
 
Il ragazzo fu accompagnato al “Vito Fazzi” di Lecce e sottoposto a un delicato intervento chirurgico, fortunatamente riuscito.



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