Norman Atlantic, ripartono i sopralluoghi sulla nave dei misteri

Sarà una settimana decisiva nell’inchiesta sul traghetto naufragato al largo delle coste di Valona, il 28 dicembre scorso. Le risposte ai tanti interrogativi si cercano a bordo della Norman Atlantic dove nelle prossime ore ripartiranno le ispezioni tecniche.

Spenti gli ultimi focolai attivi, aspirato il fumo e liberati gli ambienti dal monossido di carbonio che impediva di fermarsi a lungo nel cuore della nave, il Norman Atlantic, con il suo carico di misteri, sarà nuovamente accessibile agli uomini dei vigili del fuoco che, insieme ad investigatori e inquirenti, effettueranno nelle prossime ore nuovi sopralluoghi a bordo del relitto ormeggiato nel porto di Brindisi. Si cercherà, innanzitutto, di capire il punto esatto dove ha avuto origine il rogo divampato all’improvviso il 28 dicembre scorso che ha provocato 11 morti accertati.  Escluso, infatti, che sia partito dalla stiva, nei ponti 1 e 2 dove le vetture praticamente intatte hanno permesso di escludere quella che sembrava l’ipotesi più accreditata, resta l’interrogativo su cosa abbia provocato l’incendio, dove sia scoppiato e cosa non abbia funzionato.
 
Capita la natura, il passo successivo sarà ricostruire quei drammatici momenti vissuti dai passeggeri una volta che le fiamme si sono propagate. Martedì, i pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capine conferiranno a un pool di esperti l'incarico di eseguire gli accertamenti sulle due scatole nere del traghetto affittato alla compagnia ellenica Anek Lines per coprire la tratta Patrasso-Ancona.
 
Non solo, cosa più importante, bisognerà cercare in quel che resta i corpi di eventuali vittime. Secondo la stima della Procura di Bari, all’appello mancherebbero ancora 18 persone, sedici passeggeri e due clandestini. Che i conti non tornassero lo si era capito già all’indomani della tragedia, quando terminate le operazioni di salvataggio, è emerso un altro retroscena, altrettanto amaro.  «Li ho visti, nella stiva c’erano dei clandestini» avevano dichiarato alcuni superstiti, confermando il sospetto che sull’imbarcazione alla deriva potessero esserci persone non registrate, nascoste tra le centinaia di tir stipati nel garage.
 
Si tratta, dunque, di una settimana importante: solo quando il relitto sarà ispezionato palmo a palmo si potranno avere risposte certe, sulle eventuali responsabilità, sul numero definitivo dei morti e dei clandestini a bordo. E solo quando sarà fatta luce sulla verità, si potrà passare alla bonifica della nave, a partire dal recupero del carburante a bordo (all'incirca 1200 tonnellate), e all'eventuale spostamento del traghetto in un'altra area del porto brindisino.



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