Occupazione abusiva del demanio: sigilli a una parte del mercato Ittico di Gallipoli

Sotto sequestro una parte del mercato ittico di Gallipoli. L’accusa contestata dagli inquirenti è quella di l’occupazione abusiva del demanio marittimo.

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Risveglio amaro per i commercianti del mercato ittico di Gallipoli finito sotto sequestro. Il decreto –  emesso dal GIP Stefano Sernia del Tribunale di Lecce su richiesta del pm Paola Guglielmi – è a carico dei titolari di tre pescherie e di un ristorante, situati nelle strutture date in concessione dal Comune. Risultano indagati, i gallipolini: Luigi Padovano, 55 anni titolare del box “Tondo”; Giovanni Quintana, titolare della trattoria “La Paranza”; Roberto Quintana, 61 anni, titolare del box n 12 e Salvatore Quintana 39enne residente ad Alezio, titolare del box ” Moby Dick”. Il gip spiega che “si sono resi tutti responsabili di una indebita occupazione di spazi demaniali all’interno del mercato ittico, utilizzandoli come se fossero pertinenze dei rispettivi box -che il pm ha precisato non essere oggetto della richiesta di sequestro- per adibirli a servizi di ristorazione aventi ad oggetto prodotti commercializzati all’interno dei box loro assegnati”.
I tre indagati sono assititi dagli avvocati: Luigi Suez, Franco Orlando e Renato Magni. I legali potrebbero nelle prossime ore, proporre ricorso presso il Tribunale del a Riesame.

Il sequestro riguarda la zona centrale del mercato. Un’area di circa 415 metri quadrati che i singoli commercianti di pesce avevano invaso con imbarcazioni, banconi, tavolini e sedie, dove i clienti erano soliti consumare i prodotti appena acquistati. Ciò che viene contestato dagli inquirenti, infatti, è l’occupazione abusiva del demanio marittimo.. Non solo, anche i reati di ” invasione di terreni ed edifici” e “deturpamento di cose altrui”.

Come mai i sigilli?

Per capire tocca fare un passo indietro. L’estate scorsa, vi fu una segnalazione della Capitaneria di Porto che evidenziò, spiega il pm Guglielmi ” la cronica e quasi assoluta illegalità all’interno del mercato ittico di Gallipoli, nonché in relazione a sospetti di connivenza da parte di settori delle amministrazioni locali succedutesi nel tempo”. Dunque, il 29 giugno, si tenne una riunione dei vari organi di polizia ed il 14 luglio, durante una operazione congiunta fu contestato  ai titolari degli esercizi commerciali ‘controllati’  anche l’occupazione abusiva del suolo demaniale marittimo. . Infatti, come precisa il pm, “l’area era stata trasformata in un ristorante all’aperto con conseguente rischio di contaminazione di cibi e bevande “.

Inoltre, durante il blitz , furono diverse le violazioni riscontrate. Gli approfondimenti investigativi, scattati da quel giorno, hanno consentito anche di appurare la situazione debitoria nella quale versano quasi tutti i titolari degli esercizi commerciali presenti nell’area, in relazione ai canoni concessori non pagati, per anni, oggetto di un procedimento amministrativo di decadenza, instaurato dal 2016 dall’allora Commissario Straordinario del Comune di Gallipoli.

Il blitz di ieri
Le singole aree, tutte prospicenti i box destinati alla vendita del pesce, sono state transennate e nastrate ed affidate in giudiziale custodia al Sindaco di Gallipoli</
Il gip Stefano Sernia, preisa che “laddove tale misura cautelare reale non dovesse essere sufficiente, ben si giustificherebbe il sequestro degli stessi box, attualmente in concessione agli indagati”.

L’operazione interforze ha visto scendere in campo gli uomini della Questura di Lecce,  del locale Commissariato di Polizia, i carabinieri della Compagnia, i militari della Guardia di Finanza e gli uomini della Capitaneria di Porto



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