Operazione «Aequanius» . Sette arresti per usura. Domiciliari per direttore Bpp Guagnano

Operazione Aequanius: sette arresti per usura, estorsione ed attività finanziarie abusive. Ai domiciliari anche Luigi Albanese, direttore della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano. Cinque le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, due in carcere

Le indagini hanno preso il via nel febbraio 2012 e si sono concluse in meno di un anno. A mettere in moto le inchieste della Procura, una serie di denunce presentate dai commercianti vittime del giro di usura nel Nord Salento.

Sette le persone coinvolte – Elio Quaranta, Antonio Olivieri, Pasquale Giannotte, Ciro Iaia e  Antimo Leone –  tra cui il direttore della Banca Popolare Pugliese di Guagnano Luigi Albanese. Per cinque di loro sono state emesse ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, per altri due, invece, si sono aperte le porte del carcere. Nel giro di affari illeciti –  pari a oltre mezzo milione di euro – è coinvolta anche una donna, attualmente in Germania, che ora sarà costretta a tornare in italia.

Il reato è, a vario titolo, quello di usura, estorsione e attività finanziaria abusiva. “Un fenomeno – ha spiegato il Procuratore Capo della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, durante la conferenza stampa di questa mattina – in larga espansione, a causa della crisi economica, che sta alterando sempre più l’economia locale”.

Dalla ricostruzione dei magistrati è emersa una  piccola ma ben organizzata compagine dedita al mercato del credito “a strozzo”, che traeva la propria linfa dalle criticità economiche di piccoli imprenditori locali, con difficoltà ad accedere al credito ordinario. Una rete di soprusi ai danni, soprattutto, di commercianti del luogo.

Le sette persone coinvolte non sono affiliate tra loro. Tutti gli individui avevano il proprio “giro imprenditoriale”. Per due di loro – Ciro Iaia e Antonio Olivieri, quest'ultimo  già condannato definitivamente per 416 bis – oltre al reato di usura, viene contestato quello di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo le registrazioni presentate in Procura da un commerciante di automobili vittima di usura, i due avrebbero fatto pressione facendo riferimento a referenze criminali superiori, nell’ambito della Sacra corona Unita. L’uomo, sarebbe stato costretto  a pagare i debiti o avrebbe “pagato con il sangue”. Modalità violente sono state adoperate anche da Antimo Leone che, in un caso, avrebbe minacciato una vittima con un piccone.

Per quanto riguarda il direttore della filiale della Banca Popolare Pugliese di Guagnano, l’accusa è quella di aver concesso in prestito somme di danaro,  ottenendo in cambio interessi usurari, ovvero regalìe, per ritardare alcune operazioni bancarie, o per favorirne altre a favore degli imprenditori in difficoltà e come tali non affidabili. Tra i favori figurano pc, televisioni e sistematiche revisione dell’auto, collaudi e tagliandi.

Le ordinanze emesse dal Gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, sono state eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Lecce,  a partire dalle prime ore della notte. Oltre ai sette arrestati, figuran altri indagati.