Operazione Network: arrestati all’alba due latitanti salentini

Lecce. La Squadra Mobile del capoluogo salentino ha arrestato due latitanti salentini in esecuzione delle misure applicative della custodia cautelare in carcere emesse nell’ambito dell’Operazione Network. Entrambi sono stati rintracciati all’interno di un Bed and Brekfast di Leverano.

La Squadra Mobile del capoluogo salentino ha arrestato due latitanti salentini in esecuzione delle misure applicative della custodia cautelare in carcere emesse nell'ambito dell'Operazione denominata "Network". Entrambi sono stati rintracciati all'interno di un Bed and Brekfast di Leverano. I dettagli sono stati illustrati questa mattina dal vicequestore, dott.ssa Sabrina Manzone, durante una conferenza stampa avvenuta presso la sala "Arcuti" della Questura

Alle prime ore dell’alba il personale della Squadra Mobile, dopo attivissime ricerche, ha proceduto al rintraccio ed all’arresto in esecuzione delle misure applicative della custodia cautelare in carcere emesse nell’ambito dell’Operazione Network” – eseguita lo scorso 26 febbraio – dei latitanti Alessandro Greco e Francesco Mungelli. I due sono stati trovati in un Bed and Breakfast di Leverano, nel quale avevano trovato alloggio servendosi, stando a quanto comunicato dagli operatori – di documenti falsi. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti oltre alle carte di identità, alle patenti di guida ed alle tessere sanitarie false, anche sei cellulari, una pistola marca “Taurus” tipo 357 magnum priva di cartucce e numerosi appunti relativi alla gestione di traffici illeciti contenuti in una sacchetto di zucchero.

Tutti questi dettagli sono stati illustrati in mattinata dal vicequestore di Lecce, dott.ssa Sabrina Manzone, durante una conferenza stampa avvenuta presso la Sala “Arcuti” della Questura leccese. Prima dell'inizio della conferenza, presenti anche il Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, dott. Cataldo Motta, assieme al Questore di Lecce, dott. Antoino Maiorano, i quali si sono complimentati per come gli uomini incaricati stanno procedendo con le indagini.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Lecce, che hanno dato luogo all’ operazione “Network” sono state effettuate mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché con numerosi servizi di osservazione, controllo, perquisizione e sequestro; in tal modo si è consentito di acquisire elementi di prova in ordine all’attività della predetta organizzazione mafiosa e della parallela associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (in particolare dalla Spagna) sorta su impulso di Salvatore Rizzo, diretta da Andrea Leo e Alessandro Verardi (capi del Clan denominato “Vernel”).

Particolare significato probatorio hanno assunto poi l’acquisizione delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Manna e Alessandro Verardi. Altresì, nel corso delle indagini svolte sul gruppo mafioso capeggiato all’esterno da Andrea Leo e Alessandro Verardi sono emersi elementi che hanno consentito di accertare sul territorio della provincia di Lecce l’operatività di altre organizzazioni di tipo mafioso riconducibili alla "Scu". In particolare è stata accertata l’operatività del gruppo mafioso facente capo a Roberto Nisi, operante sul territorio della città di Lecce e dintorni; del gruppo mafioso facente capo a Pasquale Briganti inteso Maurizio – pure operante in prevalenza nella città di Lecce – e del gruppo mafioso facente capo alla famiglia di Bruno De Matteis, operante su Merine e paesi contermini.

Le alleanze ed i contrasti tra i predetti gruppi hanno caratterizzano di fatto la vita dell’organizzazione facente capo a Leo e Verardi che, con il patronato di Totò Rizzo, ha tentato sin dal 2010 di imporsi in maniera esclusiva sul territorio di appartenenza. Di particolare rilevanza, in ordine a tale ultimo aspetto, si sono rivelate le acquisizioni investigative in ordine al controllo, da parte del gruppo facente capo a Leo e a Verardi, degli stabilimenti balneari esistenti sul litorale tra Torre Specchia e San Foca, con imposizione ai gestori degli stessi del pagamento del 25% sui ricavi e la gestione dei parcheggi delle zone circostanti, nonché con imposizione dei servizi di vigilanza ai lidi della marina di Vernole.

Nel dettaglio Verardi, nell’approssimarsi dell’estate 2011, di ritorno dalla Spagna, dove aveva trascorso un periodo di latitanza (prima di essere catturato dalla Squadra Mobile di Lecce) e gestito il traffico degli stupefacenti da quel paese, aveva organizzato l’esecuzione di una serie di estorsioni ai gestori degli stabilimenti balneari e di altri esercizi pubblici (bar e gelaterie) della costa adriatica del Salento e in particolare nei confronti di coloro che operavano nelle marine di Vernole e di Melendugno.  Era quello il periodo in cui lo stesso Verardi aveva stretto accordi con il gruppo di Roberto Nisi, interessato allo stesso illecito settore.

Nel complesso, l’indagine ha evidenziato i rapporti di cooperazione esistenti tra i principali sodalizi mafiosi leccesi, funzionali al controllo delle estorsioni e del traffico di stupefacenti, che si confermano i principali settori d’interesse illecito dei Clan mafiosi egemoni nell’ambito della "Scu". Dopo le formalità di rito Greco e Mungelli Francesco sono stati messi a disposizione dall’Autorità Giudiziaria procedente. Sono difesi rispettivamente dagli Avvocati Cannoletta e Dei Lazzaretti.