Operazione “Orione”: continuano gli interrogatori, ma gli indagati fanno “scena muta” dal carcere

Sono continuati, nella mattina di oggi, gli interrogatori di garanzia degli arrestati, nell’ambito dell’operazione denominata “Orione”. Gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Solo Adele Visconti, 58enne di Squinzano, ha risposto alle domande del giudice.

Sono continuati, nella mattina di oggi, gli interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Orione”. Dinanzi al Giudice per le indagini Preliminari Vincenzo Brancato, dal carcere di Borgo San Nicola, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: Paolo Gaudadiello, 30enne di Torchiarolo; Stefano Gaudadiello, 33enne di Squinzano; Paolo Domenico Serra, 68enne di Carpignano Salentino; Marco Maggio, 28enne di Trepuzzi; Cosimo Miggiano, 36enne di Muro Leccese; Paolo Merico, 33enne di Sanarica; Vittorio Tunno, 36enne di Muro Leccese. Solo Adele Visconti, 58enne di Squinzano ha risposto alle domande del giudice.

In mattinata, si è svolta anche l’udienza di convalida dell’arresto, in flagranza di reato, per Antonio De Iaco, 35enne di Poggiardo. Durante la perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di un ordigno ad alto potenziale e condotto in carcere. Il gip ha concesso, nella giornata di oggi, all’indagato gli arresti domiciliari, accogliendo l’istanza dell’avvocato Luigi Corvaglia,

Ricordiamo che i Carabinieri del Comando Provinciale dell’Arma di Lecce hanno eseguito martedì mattina, alle prime luci dell’alba, 37 provvedimenti cautelari (20 in carcere e 17 agli arresti domiciliari), per un totale di 62 persone indagate. C’è anche l’ex portiere del Lecce Davide Petrachi, 31enne di Melendugno, tra i destinatari del provvedimento di arresto. Si trova ristretto ai domiciliari e dovrebbe essere ascoltato nella giornata di sabato.

Le accuse

I 37 arrestati sono indagati a vario titolo e in diversa misura di: associazione di tipo mafioso; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti; estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata.

Sono assistiti tra gli altri, dagli avvocati: Selene Mariano, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Francesco Spagnolo, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Luigi Rella, Luca Puce, Vincenzo Del Prete, Giancarlo Dei Lazzarettti, Paolo Cantelmo.

L’operazione prende il nome dalle tre stelle che formano la cintura di Orione. L’imponente operazione ha permesso di smantellare tre organizzazioni criminali che, stringendosi la mano in nome del business, erano riuscite a creare un giro di affari a sei zeri. Una cifra dedotta dai pizzini ritrovati che hanno permesso agli uomini in divisa di ricostruire la contabilità.

Il cuore dell’attività era, ovviamente, il traffico di sostanze stupefacenti, ma enorme peso avevano anche le estorsioni e i furti soprattutto con il cavallo di ritorno.

Il clan di Scorrano era diretto dall’uccel di bosco Vincenzo Amato, conosciuto da tutti come “pisciuleddhru”. Al gruppo dei fratelli Guadadiello con base tra Torchiarolo e Squinzano, è contestato il 416 bis del Codice Penale, ovvero l’associazione di tipo mafioso.

A muovere i fili dell’organizzazione di Martano, invece, era Paolo Serra.



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