Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata dal marito della vittima, una 56enne di Vernole, presso il posto fisso di polizia dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Il giudice ha riqualificato il reato più grave di estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e condannato un solo imputato anche per lesioni.
L’incendio si è sviluppato in un appezzamento adiacente è ha interessato i rifiuti con l’ emissione nell'aria di notevoli quantità di sostanze inquinanti.
L’uomo è stato deferito in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione Forestale di Otranto. Altre due denunce a Cannole per assenza di autorizzazione a costruire.
Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha fissato per l'8 luglio l'inizio degli ulteriori approfondimenti investigativi che avranno luogo presso i Ris di Roma.
Nel corso della verifica i carabinieri hanno anche rinvenuto sostanza da taglio un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e una somma di denaro.