Patteggia la pena l’uomo accusato di avere picchiato la compagna al sesto mese di gravidanza. Nel processo per direttissimam dinanzi al giudice monocratico Pietro Baffa, il 41enne di Matino, assistito dall’avvocato Fabrizio Rainò, ha chiesto ed ottenuto di patteggiare a 5 mesi e 10 giorni (pena sospesa) con l’accusa di lesioni personali aggravate.
Ricordiamo che, nell’udienza di martedì scorso, il giudice ha convalidato l’arresto, ma ha disposto la revoca dei domiciliari ed il 41enne è tornato in libertà, poiché la misura è stata sostituta con il divieto di avvicinamento. La difesa ha presentato istanza di revoca anche di questo provvedimento. L’uomo, nel corso dell’udienza, ha dichiarato di essere stato lui a chiamare i carabinieri perché aggredito dalla compagna che si era recata presso la casa dei suoi parenti. Ed ha aggiunto che la discussione è degenerata, ma di essersi limitato a difendersi.
I fatti risalgono al 23 agosto scorso. La lite tra due conviventi ha preso una brutta piega. Sono stati gli uomini in divisa a mettere fine alla discussione che si stava consumando all’interno di un’abitazione di Matino, arrestando in flagranza di reato il 41enne.
A scrivere la parola fine sono stati i Carabinieri della locale stazione che, con i colleghi della sezione radiomobile della compagnia di Casarano, sono giunti nell’appartamento di parenti dell’uomo, allertati da una segnalazione al 112. Ad aver bisogno di aiuto era una donna, al sesto mese di gravidanza, aggredita fisicamente dal convivente.
Per il 41enne, “immobilizzato” dagli uomini dell’Arma, è scattato l’arresto. Una volta concluse le formalità di rito, è finito ai domiciliari come disposto dal pm Maria Vallefuoco. La donna, invece, è stata accompagnata all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per i neccesari accertamenti ed è stata dimessa poche ore dopo.
