Picchia il carabiniere che aveva arrestato il fratello, con l’aiuto di un amico. Finiscono in carcere

Si era recato alla stazione dei carabinieri di Melissano, insieme ad un amico, dopo l’arresto del fratello minore e lè¬ aveva prima inveito contro un carabiniere, poi lo aveva picchiato con calci e pugni. Anche per loro si aprono le porte del Carcere di Lecce

I fatti risalgono a qualche giorno fa, al 4 agosto scorso per l’esattezza. Non sono recenti, dunque. Eppure 15 giorni dopo a Pietro Bevilacqua, 28enne di Melissano, già conosciuto alle Forze dell’ordine ed a Andrea Spennato, 21enne anche lui di Melissano ed anche lui volto noto è stato, per così dire, “presentato il conto”. Nel primo pomeriggio di oggi, infatti, i Carabinieri della locale Stazione aiutati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casarano, hanno stretto le manette ai loro polsi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Lecce. Gli arrestati sono accusati, in concorso, di violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale.
 
Tutto è nato quando, il 4 agosto scorso, era stato arrestato Rocco Bevilacqua, fratello 23enne di Pietro, in ottemperanza ad una ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Lecce. È stato in quel momento che, forse pensando di farsi giustizia da soli, i due (Pietro e Andrea) si sono recati presso la stazione dei carabinieri e, una volta entrati, hanno dapprima iniziato ad inveire, utilizzando frasi minacciose, contro uno dei militari presenti “colpevole” a loro dire di aver partecipato all’arresto del fratello di Pietro, poche ore prima, per poi passare dalle parole ai fatti. Mentre il carabiniere cercava di riportare alla calma e alla ragione il 28enne, quest’ultimo, per tutta risposta, insieme all’amico lo ha aggredito, colpendolo ripetutamente con calci e pugni. Trasportato in ospedale, il militare è stato giudicato guaribile con alcuni giorni di riposo medico. I due si sono poi allontanati in tutta fretta, per timore di essere fermati. Le ricerche, partite immediatamente, non hanno consentito di rintracciare gli autori del gesto folle sul momento.

L’epilogo però è questo: gli arrestati concluse le formalità di rito, sono stati condotti presso la  Casa Circondariale di Lecce.



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