Ha preso a calci e pugni due carabinieri, rei di averlo fermato per un “banale” controllo alla circolazione stradale. Che cosa abbia fatto scattare la violenza, verbale e non, è impossibile saperlo, ma alla fine “ribellarsi” agli uomini in divisa è costato caro a Emanuele Vaniglia, 38enne di Copertino.
Il giovane, arrestato in flagranza di reato, è finito ai domiciliari. Dovrà rispondere di minaccia, oltraggio, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale.
Il “fattaccio” si è consumato davanti agli occhi di altre persone, testimoni dell’accaduto. Il 38enne era stato fermato da una pattuglia, ma anziché “collaborare” con i carabinieri della locale tenenza ha reagito, in modo forse spropositato. Prima ha rivolto verso i militari frasi “ingiuriose e minacciose” poi è passato dalle parole ai fatti, aggredendoli con calci e pugni.
Gli uomini dell’arma, adottando le corrette procedure operative, sono riusciti ad ammanettare il 38enne che, come detto, ora dovrà rispondere di minaccia, oltraggio, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale.
Arrestato in flagranza di reato Vaniglia, una volta concluse le formalità rito, è stato “accompagnato” presso la sua abitazione, dove dovrà restare in regime di arresti domiciliari.
Soltanto qualche giorno fa, un 52enne di Gallipoli aveva strappato dalle mani dei carabinieri la carta di circolazione per evitare una multa. Non ha ottenuto l’effetto che sperava, oltre a beccarsi la contravvenzione per non aver rispettato il codice della strada, l’uomo era stato deferito in stato di libertà più o meno non le stesse accuse: oltraggio, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Prende a calci e pugni un 41enne durante una lite
A Cavallino, a finire nei guai è un 26enne del posto, denunciato in stato di libertà per «lesioni personali». Tutto è nato da una discussione che, all’improvviso, ha preso una piega violenta. Il 26enne, infatti, stava “litigando” con un 41enne, quando le parole non sono bastate più ed è passato ai fatti, prendendolo a calci e pugni.
Colpito al volto e all’addome, il malcapitato è stato accompagnato all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è stato ricoverato con una prognosi di 30 giorni.
