Prete-prof a processo per molestie e violenza privata. Una studentessa si costituisce parte civile

Il processo è iniziato dinanzi al giudice monocratico Francesca Mariano. Nella prossima udienza verranno ascoltati alcuni testimoni.

Si è svolta, in mattinata, dinanzi al giudice monocratico Francesca Mariano, la prima udienza del processo a carico di un sacerdote e professore di religione in servizio presso un istituto scolastico superiore del Basso Salento. Il prete non era presente in aula. Una studentessa, oramai maggiorenne, si è costituita parte civile con l’avvocato Dimitry Conte, ritenendo di essere stata vittima di violenza privata.

L’avvocato Luigi Corvaglia, nel corso della prima udienza, ha sottolineato l’indeterminatezza del capo d’imputazione, chiedendo la nullità del decreto di citazione a giudizio. Il giudice monocratico Francesca Mariano ha però rigettato l’istanza.

La prossima udienza è fissata in data 15 dicembre, per l’esame di alcuni testimoni.

Ricordiamo che la pm Maria Rosaria Micucci ha emesso, nei mesi scorsi, nei confronti del prete un decreto di citazione diretta a giudizio. L’imputato risponde dell’accusa di molestie o disturbo alle persone e violenza privata.

Secondo l’accusa, tra il 2015 ed il 2019, il sacerdote 45enne, insegnante di religione e docente in servizio presso una scuola superiore del Basso Salento, avrebbe molestato diverse alunne ed una collega, con comportamenti impertinenti, come abbracci e baci sulle guancie. E proferendo, ad una studentessa, frasi del tipo: “Sei la luce dei miei occhi, sei la mia gioia”.

Non solo, poiché avrebbe costretto la madre di un’alunna a iscriverla nella sezione in cui insegnava. La ragazza, però, durante l’anno scolastico presentò una certificazione medica legata a disturbi dell’apprendimento. Il prete, a quel punto, cerco di farle cambiare scuola e minacciò di fare pressioni sul consiglio di classe, per ottenerne la bocciatura. Durante le lezioni, inoltre, le avrebbe rivolto frasi del tipo: “capra, handicappata”.

La studentessa, come detto, si è costituita parte civile.

Le indagini

L’inchiesta è stata aperta dopo la segnalazione di alcune studentesse. Inizialmente, occorre sottolineare, le accuse erano ben più gravi. E si ipotizzavano anche degli abusi sessuali ai danni delle ragazze della scuola. La Procura ha, invece, ridimensionato le contestazioni e chiesto l’archiviazione per il reato di violenza sessuale a carico del prete prof.  Inoltre, è stata chiesta l’archiviazione per il reato di falso. In un’occasione, si ipotizzava inizialmente, il sacerdote avrebbe apposto la presenza sul registro di classe, ma in realtà non era presente. Il gip ha poi archiviato l’inchiesta per le accuse di violenza sessuale e falso.

E il sacerdote, nel corso del dibattimento, potrà dimostrare l’estraneità alle accuse di violenza privata e molestie.

Nel corso delle indagini, i carabinieri della Compagnia di Maglie hanno proceduto agli accertamenti investigativi. Centinaia e centinaia gli ascolti delle persone informate sui fatti, avvenuti in caserma. Sono state sentiti, anzitutto, numerosi studenti. E non solo. Anche docenti, collaboratori scolastici e il personale amministrativo. I carabinieri, inoltre, si sono recati più volte a scuola per acquisire tutta la documentazione utile alle indagini.



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