Minorenne con disabilità, violentato per cinque anni dal patrigno? 35enne finisce sotto processo

Un 35enne residente in un paese dell’hinterland di Lecce è stato rinviato a giudizio dal gup Simona Panzera al termine dell’udienza preliminare  

Avrebbe violentato, in più occasioni, il figlio minorenne della convivente con disabilità intellettiva ed è finito sotto processo con l’accusa di violenza sessuale. Un 35enne residente in un paese dell’hinterland di Lecce è stato rinviato a giudizio dal gup Simona Panzera al termine dell’udienza preliminare.

L’imputato difeso dall’avvocato Massimo Bellini, potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento che si terrà dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale.

I fatti si sarebbero verificati a partire dal 2016 e fino a gennaio del 2021.

Secondo l’accusa rappresentata dal pm Simona Rizzo, il patrigno avrebbe abusato sessualmente, per cinque lunghi anni, del ragazzo (13enne all’epoca dei fatti ed ora maggiorenne), figlio della convivente e affetto da disabilità intellettiva, seppur di tipo lieve-moderato.

Vengono contestati baci e palpeggiamenti contro la volontà del minore. Non solo, poiché il 35enne lo avrebbe violentato in varie circostanze.

In seguito, la madre del ragazzo che ha raccolto le confidenze del figlio, ha sporto denuncia presso i carabinieri della locale stazione e sono scattati i prima accertamenti investigativi, sfociati nell’apertura di un procedimento penale. Il ragazzo è stato anche ascoltato nel corso dell’incidente probatorio, confermando le accuse.



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