Presunte irregolarità nella gestione dei fondi “Antiracket”. Procura chiede 11 condanne 

Dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale si è tenuta la requisitoria del pm Massimiliano Carducci.

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La Procura “presenta il conto” agli imputati nel corso del processo “Antiracket” svoltosi questa mattina nell’aula bunker di Borgo San Nicola.

Dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Cinzia Vergine) si è tenuta la requisitoria del pm Massimiliano Carducci. La Procura ha invocato la pena di 18 anni di reclusione per Maria Antonietta Gualtieri, 68 anni, di Lecce, Presidente dell’associazione Antiracket Salento, all’epoca dei fatti; 4 anni per Attilio Monosi, 53 anni di Lecce, ex assessore al Bilancio; 12 anni per Giuseppe Naccarelli, 54 anni, di Veglie, ex funzionario del Comune; 11 anni per Pasquale Gorgoni, 68enne, di Lecce, ex funzionario di Palazzo Carafa.

E poi, 3 anni per Marco Fasiello, 46 anni, di Lecce; 4 anni e 6 mesi per Giancarlo Saracino, 70 anni, di Lecce; 2 anni per Maurizio Vetere, 64 anni, nato a Taranto e residente a Nardò; 4 anni per Paolo Rollo, 66 anni, di Lecce; 3 anni e 6 mesi per Francesco Lala, 43enne di Leverano; 1 anno per Pierantonio Cicirillo, 59 anni, di Lecce e Fabrizio Natale, 47 anni, di Lecce.

Inoltre, il pm ha chiesto il non doversi procedere per Francesco Cavallo, 42 anni, di San Cesario.

Infine, è stata chiesta la condanna a 300 quote e la confisca di quanto in sequestro per le società: All Energy con sede a Cellino San Marco; Saracino Costruzioni s.r.l. ; South Production; Yltour e My Italy Consulting s.r.l. tutte con sede a Lecce.

La prossima udienza è fissata per il 27 ottobre, quando continueranno le arringhe difensive degli avvocati.

Inizialmente, erano 23 le persone sul banco degli imputati, ma già in precedenza il collegio ha accolto le richieste di difesa e pubblica accusa, dichiarando per alcuni episodi contestati fino al 2012, l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

Inoltre, altri imputati sono stati già giudicati con rito abbreviato o hanno patteggiato la pena.

E nel maggio del 2017 vennero eseguite quattro misure cautelari e sette interdittive dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Lecce, richieste dai pm Massimiliano Carducci e Roberta Licci, su ordinanza del gip Giovanni Gallo.

La Gualtieri risponde delle accuse di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, concussione, falso ideologico e materiale, millantato credito. Non solo, anche di associazione a delinquere nel ruolo di capo, ma anche di promotore assieme a Giuseppe Naccarelli e Pasquale Gorgoni.

Riguardo la posizione di Attilio Monosi, la Procura contesta le accuse di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e peculato, in merito ai lavori di ristrutturazione della sede di Lecce dell’associazione Antiracket, affidati alla ditta Saracino.

Nel processo compaiono come parti civili: il Comune di Lecce, la Regione Puglia; l’associazione Antiracket Lecce e quella di Taranto e due ex dipendenti.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Amilcare Tana, Riccardo Giannuzzi, Luigi Covella, Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Stefano De Francesco, Anna Grazia Maraschio, Carlo Sariconi, Andrea Conte, Francesco De Iaco, Cesario Vito Del Cuore, Paolo D’Amico, Sandro Caforio, Francesco Spagnolo, Andrea Sambati, Giuseppe Romano, Paolo Spalluto, Francesco Galluccio Mezio, Francesca Conte, Viola Messa, Marco Pezzuto, Paolo Pagliara, Riccardo Rodelli, Daniele Cataldi, Lavinia Gala, Carlo Congedo, Cristiano Solinas, Alessandro Troso, Giuseppe Fornari, Antonella Lillo, Romeo Russo, Manfredo Fiormonti.



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