Scelgono il rito abbreviato in 16, dopo l’inchiesta “Game Over” su di un presunto sodalizio criminale attivo sul territorio leccese, dedito allo spaccio di droga ed alle estorsioni. Nella mattinata di oggi, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, si è svolta l’udienza preliminare davanti al gup Francesca Mariano, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Giovanna Cannarile della Direzione Distrettuale Antimafia.
Come richiesto dagli avvocati difensori, saranno giudicati con il rito abbreviato, in data 18 settembre: Pasquale Briganti, detto Maurizio 53enne (scarcerato nei mesi scorsi); Fabio Briganti, 52enne; Aleandro Capone, 26enne; Francesco Capone, 29enne; Nicolò Capone, 24 anni; Daniele De Vergori, 23enne; Maurizio Elia, 46 anni; Carlo Gaetani, 38enne; Nicolò Greco, 24enne; Giuseppe Guido, 33enne; Domenico Persano, 63enne; Nicola Pinto, 35enne; Enzo Quaranta, 37enne; Gianluca Stella, 33enne; Carlo Zecca, 34enne, Simone Zimari, 33 anni (tutti di Lecce).
Senad Ahmetovic, 29 anni, residente a Lecce, ha patteggiato la pena a 4 anni con la detenzione domiciliare. E poi, è stato accolto il patteggiamento ad 1 anno e 8 mesi per Silvia Renna, 29enne leccese.
Sono stati rinviati a giudizio: Giovanni Laera, 63 anni di Lizzanello e Giampiero Schipa, 58enne di Lecce.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Raffaele Benfatto, Giancarlo Dei Lazzaretti, Amilcare Tana, Francesco Vergine, Marco Caiaffa, Stefano Prontera, Luigi Covella, Paolo Cantelmo, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Benedetto Scippa, Angelo Vetrugno, Giuseppe Presicce, Giuseppe De Luca, Pantaleo Cannoletta, Lucia Longo.
Ricordiamo che l’8 aprile del 2022, si è tenuta una vasta operazione della Polizia di Stato che ha eseguito 17 misure di custodia cautelare emesse dal gip Marcello Rizzo su richiesta della Dda.
Le indagini, avviate nell’estate del 2019, hanno riguardato un presunto gruppo criminale ritenuto attivo sul territorio leccese, conosciuto come clan Briganti e facente capo, secondo gli inquirenti, a Pasquale Briganti, detto Maurizio.
Il gruppo si sarebbe occupato direttamente dell’acquisto della droga, prevalentemente in territorio albanese, da immettere sulle piazze di spaccio, cittadine e della provincia ed avrebbe avuto un’ampia disponibilità di armi, anche da guerra.
Sono state contestate, infine, spedizioni punitive e numerose estorsioni, avvenute nei confronti degli ambulanti in occasione delle festività di Sant’Oronzo, di incontri di calcio del Lecce, eventi musicali e sagre, oltre alla gestione dei parcheggi abusivi durante lo svolgimento di spettacoli ed eventi sportivi.