Processo su maxi evasione fiscale. Condanna a 2 anni per l’ex calciatore del Lecce, Mirko Vucinic

Il giudice ha disposto la sospensione della pena. La difesa potrà presentare ricorso in appello una volta depositate le motivazioni della sentenza.

 

Condanna a 2 anni di reclusione, con pena sospesa, e confisca dei beni per un importo equivalente al valore dell’evasione fiscale, per l’ex calciatore del Lecce, Mirko Vucinic, al termine del processo di primo grado. Non solo, poiché è stato disposto il risarcimento del danno non patrimoniale in favore dell’Agenzia delle Entrate che si era costituita parte civile.

 

La sentenza è stata emessa, nella serata di oggi, dal giudice monocratico della seconda sezione penale, Valeria Fedele.

 

In una scorsa udienza, il sostituto procuratore Massimiliano Carducci, al termine della requisitoria, ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.

Invece, l’avvocato Antonio Savoia, legale di Vucinic, a conclusione della propria arringa difensiva, durata circa 3 ore, ha chiesto l’assoluzione per l’insussistenza del reato.

 

Occorre ricordare che, secondo la difesa, la residenza fiscale di Vucinic era ad Abu Dhabi e non a Lecce e che la sua presenza in Italia, negli anni finiti sotto la lente della Procura, era occasionale, anche perché il contratto siglato con l’Al Jazira Club regolava la contribuzione da versare al Fisco.

 

Il legale, ad ogni modo, potrà presentare ricorso in appello una volta depositate le motivazioni della sentenza.

Mirko Vucinic, 39enne montenegrino, rispondeva dell’accusa di “dichiarazione infedele”. Ricordiamo che dopo il sequestro del novembre del 2020, il pm Carducci chiuse l’inchiesta sull’ex calciatore del Lecce che da alcuni anni si è ritirato dal calcio professionistico.

In particolare, veniva contestato a Vucinic, il mancato pagamento delle imposte sui redditi alti (relative alle prestazioni sportive rese dal calciatore) per gli anni dal 2014 al 2017, per un valore complessivo di quasi 6 milioni di euro. Il sequestro preventivo per equivalente di conti correnti e beni mobili ed immobili (ville, appartamenti, moto) risultava però di un valore corrispondente a circa 3 milioni di euro e dunque inferiore all’importo dell’evasione. Esso è stato eseguito, dagli uomini della Guardia di Finanza di Lecce, dopo che il gip Sergio Tosi ha emesso l’apposito decreto.

Le indagini, avviate a seguito di un fascicolo aperto dall’Agenzia delle Entrate, avrebbero consentito d’individuare nell’Italia lo Stato col quale Vucinic ha avuto il più stretto collegamento, nel periodo in cui militava nell’ “Al-Jazira Club”.

In seguito, si è arrivati alla celebrazione del processo. Durante il dibattimento sono stati ascoltati diversi testimoni sia della pubblica accusa che della difesa.

L’ex calciatore di Lecce, Juve e Roma che si è sempre professato innocente, non era presente oggi al processo, ma ha seguito in aula alcune precedenti udienze.

 



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