Processo “Orione” su droga ed estorsioni: condanne per oltre 150 anni di carcere

Il giudice ha anche accolto la richiesta di patteggiamento, ad 1 anno ed 8 mesi, per l’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi

Si conclude con la condanna ad oltre 150 anni di carcere il processo relativo alla maxi operazione investigativa “Orione” che ha permesso di smantellare un’agguerrita associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

Le condanne

Il gup Cinzia Vergine, al termine del rito abbreviato, ha inflitto: 20 anni per Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano (il pm Maria Vallefuoco ha chiesto 15 anni); 4 anni e 10 mesi per Giuseppe Angelino, 24enne di Giurdignano, assolto per il reato associativo (7 anni); 5 anni per Francesco Bongiorno, 49enne di Lecce (4 anni); 4 anni nei confronti di Armando Capocelli, 32enne magliese (3 anni); 8 anni e 8 mesi per Andrea Caputo, 39enne di Muro Leccese (13 anni); 2 anni per Antonio De Iaco, 35enne di Poggiardo (3 anni); 7 anni e 8 mesi per Virgilio Gnoni, 47enne di Nociglia (3 anni); 7 anni e 8 mesi per Alessandro Greco, 38 anni di Cutrofiano (3 anni); 4 anni e 8 mesi nei confronti di Carmine De Rinaldis, 47enne di Cerfignano (3 anni); 7 anni e 10 mesi per Antonio Roberto Gaudadiello, 35enne di Squinzano (15 anni); 11 anni e 2 mesi per Stefano Gaudadiello, 33enne di Squinzano (15 anni); 7 anni e 10 mesi per Marco Maggio, 28 anni di Trepuzzi (15 anni); 15 anni e 20 giorni per Paolo Merico, 33enne di Sanarica (12 anni); 14 anni e 4 mesi per Cosimo Miggiano, 36enne di Muro Leccese (15 anni); 5 anni, 6 mesi e 20 giorni per Sergio Pede, 42enne di Otranto (8 anni); 12 anni per Vittorio Tunno, 36enne di Muro Leccese (12 anni); 12 mesi per Antonio Zezza, 31enne tricasino (3 anni).

Il giudice ha assolto, “perché il fatto non sussiste “,  il solo Alfredo Mazzeo, 51 anni di Otranto, dal reato di danneggiamento seguito da incendio. È assistito dall’avvocato Oronzo Maggiulli.

Le accuse

Gli imputati rispondono a vario titolo e in diversa misura di: associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (non viene più contestata l’associazione mafiosa); detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti; estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata.

Sono assistiti tra gli altri dagli avvocati: Mariangela Calò, Luigi Rella, Mario e Vincenzo Blandolino, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Luca Puce, Cosimo D’Agostino, Michelangelo Gorgoni, Francesco Spagnolo,  Cristiano Solinas, Silvio Caroli, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Luigi Covella, Savino Vantaggiato, Stefano Pati.

I patteggiamenti

Il gup ha anche accolto la richiesta di patteggiamento ad 1 anno ed 8 mesi (pena sospesa e non menzione), per l’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi, 31enne di Melendugno, che è tornato nei mesi scorsi a piede libero dopo essere stato ristretto ai domiciliari. I suoi legali, gli avvocati Raffaele Benfatto e Salvatore Donadei, avevano in precedenza già “concordato” la pena con la Procura.

E poi, patteggiamento della pena a 1 anno per Lorenzo Antonaci, 32enne di Borgagne; 3 anni a Luigi Fuso, 62enne di San Cataldo; 9 mesi (lavoro di pubblica utilità) per Roberto Fuso, 38 anni, di Lecce; 1 anni ad Alina Elena Mihailescu, 34enne, originaria della Romania ma residente ad Otranto; 3 anni e 4 mesi a Paolo Domenico Serra, 68 anni di Carpignano Salentino; 1 anno e 2 mesi per Piero Sparapane, 46enne di Lecce e Stefano Sparapane, 25enne di Lecce; 3 anni e 10 mesi a Christian Stomeo, 25enne di Martano; 10 mesi a Michele Serafino, 51 anni, di Lecce; 8 mesi a Francesco Zampilli, 58, di Muro Leccese; 1 anno ad Antonio Tomasi, 47enne di Carpignano Salentino.

Il giudice ha, invece, rigettato l’istanza di patteggiamento per Fabrizio De Mitri, 39enne di Botrugno.

Gli arresti

L’inchiesta è stata coordinata dal Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi, assieme al sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Ricordiamo che, nel marzo del 2018, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37 persone (alcune di esse non compaiono nell’avviso di conclusione delle indagini). In seguito, il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vincenzo Brancato, per diverse persone.

L’Operazione prende il nome dalle tre stelle, allineate sulla stessa retta, al centro della costellazione di Orione. L’imponente indagine ha permesso di smantellare tre organizzazioni criminali a Scorrano, Martano e nel Nord Salento (tra Squinzano e Torchiarolo), in cui erano presenti molte donne.

Il cuore dell’attività era, ovviamente, il traffico di sostanze stupefacenti, ma enorme peso avevano anche le estorsioni e i furti soprattutto con il “cavallo di ritorno”. Qualcuno, nel gruppo, era anche specializzato nei “danneggiamenti su commissione”. Praticamente si facevano pagare 1.000/2.000 euro per incendiare alcuni esercizi commerciali per conto di qualcun altro, magari concorrente o che voleva dirimere dissidi personali.



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