Proiettili ‘consegnati’ a Sandro Quintana, al vaglio della Procura il ruolo dell’ex pentito Marco Barba

L’episodio risale al 9 settembre, il giorno stesso l’imprenditore denuncia ai Carabinieri. Intanto, proprio nelle ultime ore, Barba è stato arrestato assieme alla moglie ed alla figlia perché trovati in possesso di droga. L’arresto di ieri non ha alcun legame investigativo.

Dopo l'atto intimidatorio del 9 settembre scorso a Sandro Quintana, destinatario di due proiettili consegnati a mano, la Procura apre un'inchiesta. Al vaglio degli inquirenti, la posizione dell'ex pentito Marco Barba e di un'altra persona a lui "vicina".  Difatti, oltre ai proiettili ("indirizzati" anche al collaboratore del politico della "Città Bella", Francesco Boellis), la persona che si recò presso il ristorante "Mare Chiaro" di Gallipoli di proprietà della famiglia Quintana, e che sarebbe stata identificata in L.C. (queste le sue iniziali), consegnò ad un cameriere una missiva; su di essa erano stampate le iniziali M.B. ed era destinata al padre dell'ex consigliere provinciale dellUdc, candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative.
 
Minacce che ora sono al vaglio della Procura, che ha aperto un’inchiesta a carico dei due uomini denunciati, entrambi gallipolini. L’episodio risale al 9 settembre scorso e il giorno stesso Quintana presentò denuncia ai Carabinieri. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore capo della Dda Antonio De Donno ipotizzano il reato di "estorsione aggravata dal metodo mafioso".
 
Il movente dell'atto intimidatorio, secondo la Procura, andrebbe ricercato nella richiesta di acquisto da parte di Marco Barba, di un furgone frigorifero per trasportare le cozze. L'istanza sarebbe stata però categoricamente respinta da Quintana. Difatti, Marco Barba negli ultimi tempi, acquista e poi consegna cozze ai ristoranti della zona, tra cui Mare Chiaro". Gli inquirenti hanno acquisito anche una serie di denunce, e raccolto svariate testimonianze di persone "sentite a sommarie informazioni" (tra cui il personale del ristorante ), per far luce sul clima intimidatorio che si sarebbe creato negli ultimi tempi intorno a Quintana ed ai suoi collaboratori. L'altro episodio su cui cerca di fare luce la Procura (al momento, ci sono solamente alcuni indizi), è l'incendio della vettura di un cuoco di "Mare Chiaro". A seguire la vicenda per conto dei Quintana , il legale di famiglia, Fabrizio Ferilli.
 
Intanto, proprio nelle ultime ore, Marco Barba è stato arrestato assieme alla moglie ed alla figlia perché trovati in possesso di complessivi 14 grammi di cocaina.    Difatti, nel primo pomeriggio di ieri, l'ex pentito gallipolino è stato fermato dai carabinieri del NORM di Gallipoli a bordo di una C3. Dai primi accertamenti investigativi, sembrerebbe che i militari cercassero un'auto rubata (già il giorno precedente era stata bloccata la figlia). Barba, innervosito si per il posto di blocco, avrebbe cercato di scappare, "trascinando" nella fuga  un carabiniere per 150 metri, per poi finire in una scarpata. Immediatamente dopo, i militari hanno perquisito la C3, trovando 12 grammi di cocaina nella busta dei giocattoli del figlio presente in macchina,e circa due grammi della stessa sostanza  nelle "parti intime"della moglie. Marco Barba 43enne," su disposizione del pubblico ministero Donatina Buffelli, è stato condotto presso il carcere di Borgo San Nicola, mentre la moglie Anna Casole, 43 anni e la figlia Chiara, ristrette ai domiciliari. Rispondono dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre Barba anche di resistenza a pubblico ufficiale.
 
L'arresto di ieri, ad ogni modo, non ha alcun legame investigativo  con la vicenda che riguarda la presunta estorsione a Quintana. Marco Barba, la moglie e la figlia sono assistiti dall'avvocato Paola Scialpi.
 
Il 43enne gallipolino, conosciuto come "Tannatu", ha comunque un curriculum criminale di tutto rispetto, poiché in passato è stato un elemento di spicco del clan di Pompeo Rosario Padovano. Questi ha già scontato circa 23 anni per due omicidi di mafia, ma fu assolto per l'omicidio di Carmine Greco, avvenuto nell'agosto di 26 anni fa. A novembre, vi sarà la sentenza per individuare i responsabili del sanguinoso episodio avvenuto nella "Città Bella" e già durante il processo è stato ascoltato come teste, lo stesso Marco Barba.