Prostituzione, la Polizia confisca un appartamento

Nell’ambito di alcuni controlli volti a contrastare la prostituzione per le vie della città, gli agenti hanno confiscato un immobile in uso a prostitute domenicane con la condanna per la proprietaria

Una donna 61enne, residente a Firenze, è stata condannata per favoreggiamento alla prostituzione. La donna ospitava presso il suo appartamento alcune prostitute dal 2006, facendosi pagare affitti elevatissimi in nero.

Bulgare, albanesi, Rumene, nigeriane. Sono prevalentemente di queste nazionalità le prostitute che operano nel territorio leccese. Da tempo, le pattuglie della Sezione Volanti, del Reparto Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Polizia di Lecce sono impegnate in servizi anti prostituzione nelle vie adiacenti alla stazione ferroviaria e nella zona centro dove sono state rintracciate numerose di loro, provenienti prevalentemente dall’Est Europa e nella zona di Piazzale Rudiae, dove esercitano quelle africane.

Nella zona del centro storico, inoltre, sono stati controllati alcuni appartamenti dove alloggiano prostitute colombiane. Nell’ambito di questi servizi, gli agenti hanno confiscato un immobile situato in “Corte dei Giudici” in cui nel 2006 era stato scoperto un giro di prostitute domenicane che pagavano, “in nero”, fino a 700euro al mese per un posto letto alla proprietaria. Prezzo che, considerate le dimensioni dell’appartamento composto esclusivamente da un ingresso ed una camera da letto, era eccessivo.

La proprietaria, B.M.G., 61enne residente a Firenze, è stata condannata per favoreggiamento della prostituzione. Le donne si avvicendavano nell’appartamento, senza mai formalizzare alcun contratto di locazione, attraverso la mediazione di una domenicana che provvedeva alla consegna delle chiavi. La proprietaria, sebbene residente a Firenze, era perfettamente a conoscenza dell’uso che veniva fatto del suo appartamento.