Rapinè² una tabaccheria armato di pistola: 46enne di Monteroni incastrato dagli abiti e dallo scooter

èˆ grazie alla minuziosa indagine condotta dai carabinieri che è¨ stato possibile risalire all’autore di una rapina a mano armata ai danni di una tabaccheria di Arnesano. A finire nei guai è¨ Gianluca Mantiglia, 46enne di Monteroni di Lecce.

È grazie alla minuziosa indagine condotta dai carabinieri che è stato possibile risalire all’autore di una rapina a mano armata ai danni di una tabaccheria di Arnesano. A finire nei guai è Gianluca Mantiglia, 46enne di Monteroni di Lecce. I fatti risalgono allo 26 aprile scorso

Ci è voluto qualche giorno e tanta precisione per ricomporre in maniera inequivocabile tutti i tasselli della rapina lampo alla tabaccheria di Arnesano, ma alla fine il risultato è stato premiante con l’arresto del presunto autore. I Carabinieri della Stazione di Monteroni hanno stretto le manette ai polsi e condotto presso il carcere di Lecce, Gianluca Mantiglia, 46enne del posto, volto già noto alle forze dell’ordine. Nei prossimi giorni, davanti al GIP, Annalisa De Bendictis, dovrà difendersi dalle accuse di rapina aggravata e ricettazione.

Tutto è cominciato in un piovoso pomeriggio del 26 aprile scorso. Quando mancavano pochi minuti alle 16.00 un uomo è giunto a bordo di uno scooter presso la tabaccheria “Dante”.  Parcheggiato il mezzo a due ruote sulla parte della strada opposta all’ingresso è entrato nel rivenditore solo dopo aver indossato vistosi occhiali da sole e con il casco ben allacciato. Una volta dentro, ha estratto la pistola cromata, e l’ha puntata contro la proprietaria davanti ad un cliente che  ha tentato invano di defilarsi. Arraffato il bottino, 600 euro circa, è fuggito in sella allo stesso scooter con cui era arrivato facendo perdere ogni traccia.

Giusto il tempo per lanciare l’allarme che sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri. Fortunatamente la tabaccheria era dotata di un sistema di videosorveglianza. Così è bastato visionare le immagini impresse per riconoscere, da alcuni primi piani, nonostante il casco e gli occhiali da sole, la grandissima somiglianza tra il rapinatore e  Gianluca Mantiglia, una faccia già nota ai militari. Il tempo di mettere al corrente di tali indizi il magistrato di turno presso la Procura di Lecce, che su autorizzazione dello stesso, i Carabinieri si sono recati a casa del 46enne per una perquisizione.

Mantiglia era a casa e indossava un maglione bianco con risvolti blu, molto simile a quello che indossava il rapinatore.

Successivamente, durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato prima un paio di scarpe, anche queste molto simili a quelle del rapinatore. Come se non bastasse, all’interno di un contenitore di biancheria sporca è stato poi rinvenuto anche un paio di jeans da uomo, di quelli con il tessuto “vintage”, con sfumature di colore praticamente identiche al jeans indossato dal rapinatore.

Tutti i  capi d’abbigliamento sono stati sequestrati e portati in caserma, al fine di procedere ad una comparazione formale oltre che empirica con i capi indossati dal rapinatore che si rilevano dalle immagini.

Nella prosecuzione certosina della perquisizione, in un giubbotto i Carabinieri hanno trovato anche un mazzo di chiavi, per cui è necessario scendere sotto l’abitazione provarle su alcuni scooter che erano parcheggiati. In particolare, prima di salire a casa i militari avevano già scorto uno scooter Liberty, dello stesso colore e nel complesso molto simile a quello usato dal rapinatore, ed è proprio su questo scooter che le chiavi hanno funzionato, permettendo ai Carabinieri di aprire il vano sottosella e di rinvenire un casco. Inutile dire che anche in questo caso era molto simile a quello usato durante la rapina. Dagli accertamenti, è emerso anche che lo scooter non fosse di proprietà del 46enne, ma risultasse provento di furto denunciato il 18 aprile, sempre a Monteroni.

Visti gli indizi, solo il trascorrere della flagranza dal momento della rapina ha impedito ai Carabinieri di arrestare nell’immediatezza Gianluca Mantiglia, ma sicuramente non ne ha impedito la sua denuncia a piede libero presso la Procura della Repubblica di Lecce, con contestuale richiesta di custodia cautelare.

La vicenda è finita nella competenza del Pubblico Ministero Dottoressa Roberta Licci, la quale ha concordato con i gravi indizi di colpevolezza evidenziati dai Carabinieri di Monteroni inoltrando al GIP la richiesta di arresto a carico di Gianluca Mantiglia. E nel pomeriggio odierno, anche il GIP ha concordato con le risultanze investigative di Procura e Carabinieri, e per Gianluca Mantiglia è arrivato l’epilogo con il suo arresto.



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