Pneumatici, blocchi di cemento e un pedalò nei fondali dell’Area Marina Protetta. Scatta il sequestro

I rifiuti recuperati nelle acque antistanti il porticciolo di Sant’Isidoro. Il materiale recuperato sarà, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, avviato presso un centro di smaltimento.

Proseguono i controlli delle Forze dell’Ordine a tutela delle nostre coste e, questa volta, l’intervento ha riguardato l’inquinamento che colpisce i fondali dei mari del territorio salentino.

Nella giornata di oggi i militari della Guardia Costiera di Gallipoli, con l’ausilio del 1° Nucleo Subacquei della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e del personale dell’Area Marina protetta di Porto Cesareo, hanno proceduto alla rimozione di diversi rifiuti abbandonati collocati abusivamente nello specchio d’acqua antistante il porticciolo di Sant’Isidoro, ricadente sul territorio dell’Area marina protetta di Porto Cesareo.

Le attività, alle quali ha collaborato anche il Comune di Nardò, si sono protratte nell’arco dell’intera mattinata e hanno permesso il recupero di ben 38 unità inquinanti, in parte realizzate con gomma e blocchi di cemento, oltre a un pedalò parzialmente distrutto e adagiato sul fondale.

Il tutto è stato posto sotto sequestro e sarà successivamente, previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, avviato presso un centro di smaltimento autorizzato.