Ancora illeciti nel Parco del Rauccio, questa volta si tratta di pesca di frodo nel bacino dell’Idume, che è in area protetta.
Una lunga rete da pesca era stata collocata con perizia davanti al ponticello che sovrasta il bacino, al fine evidente di fare bottino di pesci.
I pescatori di frodo, però, non hanno fatto i conti con la sensibilità e l’attenzione dei residenti. Non appena è stata notata la rete da pesca, si è scatenato un grande tam tam sui social network e la foto, con annessi commenti, ha fatto il giro fino ad arrivare al’attenzione di Giuseppe Albanese, operatore ambientale del N.O.G.R.A. (Nucleo Operativo Guardia Rurale Ausiliaria). Albanese, anch’egli residente a Torre Chianca, ha subito allertato i colleghi: il comandante Luca Greco e le Guardie zoofile ambientali, Massimo Marra e Donato Cosma.
In tre si sono, quindi, recati sul posto ed hanno immediatamente provveduto alla rimozione e alla distruzione della rete.
Fondamentale, quindi, come in questo caso, la collaborazione tra cittadini e istituzioni.