Presunti assenteisti al Comune di Lecce, revocata l’interdizione a due dipendenti della Lupiae

L’ordinanza firmata dal Gip Alcide Maritati. La decisione in quanto si ritiene che, a oggi, non permanga il necessario quadro di  gravità indiziaria a loro carico.

Prosegue l’inchiesta della Magistratura leccese sui presunti assenteisti al Comune di Lecce, ma in questo caso si tratta di buone notizie per i dipendenti coinvolti del procedimento.

Con apposita ordinanza a firma del Giudice per le Indagini Preliminari, Alcide Maritati, a seguito dell’istanza di revoca della misura cautelare  applicata lo scorso 10 luglio 2018, è stata revocata, altresì, la misura interdittiva applicata a Renzo Bergamo, assistito dall’avvocato Donato Mellone, ed a Patrizia Corallo in quanto si ritiene che, a oggi, non permanga il necessario quadro di  gravità indiziaria a loro carico.

Per quel che riguarda Patrizia Corallo, difesa dall’avvocato Giuseppe Garrisi, la richiesta della misura interdittiva era stata disposta dal Gip, su richiesta formulata dal Pm sulla scorta di rilevazioni compiute mediante le telecamere di videosorveglianza collocate presso la sede di Via Lombardia, ma non presso il Centro sociale del Comune in Via Cosimo De Palma, dove la donna iniziava il turno di servizio.

Nella motivazione posta dal Giudice per le Indagini preliminari a sostegno della revoca della misura cautelare il Gip scrive che: “A seguito dell’interrogatorio di garanzia sono stati introdotti elementi di valutazione nuovi, tali da portare a una ‘rivalutazione del quadro indiziario’, in quanto è emerso che la sig.ra Corallo, ogni mattina, prima di recarsi alla sede di Via Lombardia, si sarebbe recata presso altra sede comunale, in Via Cosimo De Palma, presso la quale svolgeva – su incarico VERBALE del suo superiore – mansioni di pulizia”.

Aggiunge il Giudice, poi, che: “La verifica degli orari in cui la donna si è recata sul posto di lavoro ha consentito di accertare che ella è sempre giunta presso la sede di Via Lombardia, in orario sempre compreso nella medesima fascia oraria, per cui l’orario di lavoro osservato sembra coincidere con l’orario di lavoro disposto dall’ordine di servizio successivo alle indagini, circostanza compatibile con una successiva formalizzazione volta a REGOLARIZZARE ciò che già avveniva prima della sua redazione.

Il Magistrato scrive che a seguito del nuovo quadro indizario le violazioni ascritte alla sig.ra Corallo ed a Renzo Bergamo “Potrebbero rivelarsi addirittura inesistenti”.

“Accogliamo con soddisfazione quanto emerge dagli sviluppi delle indagini e, così come già dichiarato, continuiamo a rispettare il lavoro dell’autorità inquirente, fiduciosi nella sua azione volta esclusivamente all’osservanza delle regole cui ogni lavoratore, a qualsiasi livello, è sottoposto”, ha affermato il Presidente di Lupiae servizi, Tatiana Turi.

“Il nostro auspicio – attesa la rivalutazione delle posizioni dei signori Bergamo e Corallo, fermamente convinti che bene si faccia a stigmatizzare simili accadimenti, è che su quanto accaduto venga presto fatta definitiva chiarezza anche e soprattutto a tutela di tutti i lavoratori che, puntualmente, offrono la loro prestazione d’opera fedeli agli impegni assunti ed alle responsabilità che competono loro”.

Nei giorni scorsi dello stesso provvedimento di revoca è stato destinatario Cristiano Mezzi, 46 anni di Lizzanello, addetto alla cura del settore Igiene e Sanità. La decisione a seguito dell’istanza avanzata dall’avvocato Francesco Spagnolo, per il proprio assistito alla luce di nuovi elementi emersi durante l’interrogatorio di garanzia dei giorni scorsi.



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