Maltratta la moglie e dopo la separazione inizia a perseguitarla. 48enne rischia il processo

Gli episodi contestati si sarebbero verificati fin dall’inizio del matrimonio della coppia avvenuto nel 2003 e sarebbero andati avanti anche dopo la denuncia della donna per maltrattamenti

Avrebbe maltrattato e minacciato di morte la moglie durante il matrimonio, spesso sotto effetto di sostanze alcoliche, per poi perseguitarla dopo la separazione, spinto da una morbosa gelosia.

Un 48enne di un paese dell’hinterland di Lecce rischia di finire sotto processo, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Erika Masetti. L’udienza preliminare si svolgerà il 20 gennaio del 2023, dinanzi al gup Sergio Tosi. La “persona offesa” potrà costituirsi parte civile con l’avvocato Silvio Verri. L’imputato è difeso dall’avvocato Fulvio Pedone che potrà avanzare richiesta di rito alternativo.

I fatti si sarebbero verificati fin dall’inizio del matrimonio della coppia avvenuto nel 2003. Il 48enne, secondo l’accusa, avrebbe costretto la consorte a subire una serie di violenze fisiche e verbali.

Non solo, poiché l’uomo, a partire dal 2018, avrebbe impedito alla moglie di uscire da sola e di frequentare amiche. E l’avrebbe ripetutamente minacciata con messaggi del tipo: “Ora uccido qualcuno”. E poi: “O ti tappi la bocca o te la chiudo io, tu non chiamerai più i miei collaboratori… vietato… sennò ti giuro ca te nfoco nella piscina”. Ed il 48enne avrebbe anche creato un gruppo su Whatsapp inserendo la moglie e la sorella, in cui l’accusava di tradirlo con altri uomini.

Inoltre, nel 2021, a seguito della separazione e dell’allontanamento dalla casa coniugale (dopo la denuncia per maltrattamenti), l’ex marito avrebbe messo in atto una serie di atti persecutori, causandole uno stato d’ansia ed un brusco dimagrimento di dieci chili.

E poi, l’ex marito avrebbe continuamente controllato i suoi spostamenti, anche tramite le telecamere di sicurezza, puntate sull’abitazione della donna.

Inoltre, avrebbe continuato a maltrattarla anche in presenza della figlia minorenne.

 



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